Dalle specialità regionali alla pasta nelle cup

Il passo è breve: Pasta Berruto si fa spazio a scaffale e vuole conquistare anche il consumatore italiano mantenendo il focus sulla tradizione pastaia

La pasta nelle cup per presidiare il mercato dei piatti pronti. Innovare rimanendo ancorati alla propria identità; lavorare per il consumatore straniero incuriosendo anche quello italiano. Possibile? Fattibile certamente, quando si hanno 140 anni di storia alle spalle e una propensione a esplorare nuovi mercati.

Pasta Berruto produce pasta non in Puglia o Campania, bensì in Piemonte. Suo riferimento commerciale è da sempre l’estero: oltre confine porta i prodotti della vera tradizione italiana, per esempio con le specialità Le Regionali a marchio 1881 (orecchiette, cavatelli, strascinati, strozzapreti, trofie). A questa mission ha aggiunto “Con coraggio, va rimarcato -spiega il ceo Stefano Berruto- un prodotto altamente innovativo, la Berruto Pasta Cup”. Il prodotto sta continuando a vincere premi sia per il packaging, che come nuova referenza nei ready meals.

“Con questo prodotto da una parte rimarchiamo la nostra italianità e competenza nell’ambito della pasta, dall’altra difendiamo, rendendolo più appealing, un rito consolidato”. Pronta in tre minuti, la cup necessita solo di acqua per idratare la pasta e il sugo. “La pasta è prodotta da noi e, dopo la trafilatura, precotta, essiccata e mescolata al sugo, disidratato, che ci viene fornito da produttori italiani”.

Restyling in atto

Al Sial di Parigi viene presentato il restyling di tutti i packaging, per rispondere alla richiesta di maggior naturalità della confezione. È stato così realizzato un fondo craft abbinato a colori accesi. Le cup sono interamente in carta, per un riciclo efficiente. “Inoltre -precisa Stefano Ceppi, marketing communications manager- lanceremo cinque nuovi gusti: tagliolini al tartufo, maccheroncini cacio e pepe, fusilli curry e verdure, zuppa porri e patate, zuppa ai legumi”.

Il confronto con i noodle

La Berruto Pasta Cup sta trovando spazio anche presso gli scaffali della gdo, per la precisione tra i noodle. Ci sono però delle differenze: “Mentre i noodle sono preparati con farina di grano tenero, la nostra pasta è preparata con farina di grano duro; i noodle sono fritti, mentre la pasta della cup è precotta a vapore. Noi infine non usiamo glutammato, conservanti, coloranti, olio di palma. Queste scelte ci permettono, tra l’altro, di avvicinarci al consumatore italiano in termini di qualità”.

Per rispondere alle richieste del trade, infine, tre delle cinque nuove referenze possiedono la certificazione Vegan, unitamente a una quarta (penne all’arrabbiata) che era già presente a scaffale.

L’importanza dell’eCommerce

Lo shop on line è attivo anche a livello nazionale: il 50% dei clienti italiani acquista la Berruto Pasta Cup, la restante parte la pasta a marchio 1881. In molti casi, a fronte di un acquisto di più chili di pasta, la spedizione è gratuita. A fungere da operatore logistico per gli ordini dell’ecommerce è il factory store aperto da tre anni in azienda.

Lasagne superstar

Da tre anni è stata aperta all’interno dello stabilimento (Carmagnola) una linea di produzione per le lasagne a cui si è aggiunta una seconda linea un anno fa. Pasta Berruto oggi produce, oltre che per sé, anche in qualità di copacker. Con i suoi marchi propone: lasagne Bio 1881; lasagne di semola, con l’uovo, con gli spinaci, integrali Arrighi.

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