Dallo storytelling allo storydoing

Il racconto in tempo reale delle attività della marca, permette di sostenere la brand identity (da Mark Up n. 261)

Se vogliamo affrontare in modo nuovo il futuro dei brand, dobbiamo comprendere i paradigmi che in modo inevitabile stanno plasmando la nostra realtà quotidiana, a partire dalla social innovation incarnata dai diversi nuclei generazionali. In questa nuova dimensione tutto dipenderà dalla capacità di raccontarsi. La relazione virtuosa tra le generazioni si regge, infatti, sulla immediatezza nel riportare ciò che si sta facendo e che abbiamo definito storydoing. In questo senso diventa ad esempio molto importante, nei progetti di crescita di un brand, alimentare connessioni inaspettate tra le diverse generazioni, esattamente come fa la rete, e come fa la coppia di ultrasettantenni giapponesi Bonpon511. Ciò che terrà insieme l’identità del brand sarà allora lo storydoing, cioè il racconto in tempo reale di ciò che il brand sta facendo, quali progetti sta attivando, quale mobilitazione sociale e civile è in grado di sostenere, in modo ricco e variegato. La verità nella comunicazione e le regole per un commercio onesto diventeranno la nuova base per il mercato del futuro: la personalizzazione verrà gestita direttamente dalle persone che diventano ConsumAutori. I brand dovranno limitarsi a proporre il meglio delle loro visioni, dei loro servizi, dei loro prodotti, sul filo dell’eccellenza. È su questa base che la crescita felice si realizzerà, e il mondo digitale dovrà amplificare e rafforzare la qualità di questi contenuti.

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