Dall’UE arrivano anche contributi a fondo perduto

Gli opinionisti di Mark Up

I fondi strutturali europei intervengono nei settori dell’innovazione e della ricerca scientifica, della formazione al lavoro, dell’agricoltura e della pesca. In particolare il Feamp, acronimo per Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca, interviene sull’economia del mare, dei prodotti ittici provenienti dalla pesca e dall’acquacoltura. Nonostante i suoi 8 mila km di coste, l’Italia dipende per il 75% dei consumi ittici dall’importazione, con il settore primario della pesca, in crisi da anni sia per la diminuzione delle catture sia per l’aumento dei costi dei carburanti che hanno reso deficitaria la gestione dei pescherecci. L’Europa ha stanziato per l’Italia ben 537 milioni di euro di contributi a fondo perso per l’ammodernamento di pescherecci, porti, allevamenti di pesce e molluschi, mercati ittici, e aziende che trasformano i prodotti ittici, stimolando politiche di branding e promozione del consumo di pesce. Questo mentre il seafood gode di ottime prospettive di crescita in Italia rispetto al consumo attuale di 20 kg pro-capite. Il pesce, oltre a essere buono, fa bene e il salutismo rappresenta un driver sempre più importante. Da Paese trasformatore per eccellenza, dobbiamo approfittare degli stimoli che provengono dall’Ue al fine di pescare in modo più intelligente e, di converso, trasformare i prodotti ittici importati, grazie alle nostre capacità uniche al mondo, in alimenti gustosi e graditi. Bisogna favorire l’implementazione di nuove linee di trasformazione, per progettare nuovi prodotti, nuovi brand e diventare un paese che esporta seafood made in Italy. L’economia del mare, la blue economy, può trainare la ripresa e l’Europa, dunque, può essere molto conveniente.

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