Design International, studio internazionale di architettura e design, ha progettato l'ampliamento di Scalo Milano, coadiuvato da un pool di studi di ingegneria fra i quali BMS Engineering (progettazione impianti e strutture) e Planning (direzione lavori e sicurezza) Sytec, Studio Vassalli e Ingclima: 9.000 mq di superficie distribuiti su tre livelli che hanno accolto 27 nuove unità tra shopping, ristorazione e un'area per co-working e start-up dedicate a ricerca e innovazione sul retail. I 1.300 mq adibiti ad area co-working -uno spazio a disposizione di imprese e imprenditori, liberi professionisti e universitari- rappresentano il proseguimento di un "dialogo" tra Scalo Milano Outlet & More e il mondo aziendale. La collaborazione tra Scalo Milano e Design International risale al 2016, anno in cui Gruppo Lonati assunse la gestione diretta di Scalo, iniziando il percorso di riposizionamento. All’interno del nuovo ampliamento trovano spazio la ristorazione di alto livello e i marchi premium e lusso della moda italiana e internazionale. Una passerella collega la piazza sopraelevata al parcheggio multipiano con oltre 700 posti auto, innestandosi all’area storica dell’outlet.
Una rottura con il passato
Il progetto di ampliamento di Scalo Milano rompe in maniera dirompente con le forme angolari e post-industriali del progetto tradizionale (35.000 mq) realizzato in origine. “Abbiamo proposto forme sinuose e organiche che facilitino i flussi dei visitatori, creando fuochi visivi dinamici e aperti sui tre nuovi livelli dell'ampliamento” commenta Davide Padoa, architetto e chief executive officer di Design International (DI). DI si è ispirata all'ambizione del proprietario, Ettore Lonati, Presidente di Gruppo Lonati, e del suo team operativo, di aumentare il numero di visitatori, prolungarne la permanenza e, soprattutto, offrire un’accoglienza migliore. "Nella mia carriera ho avuto la fortuna di conoscere grandi imprenditori. Ettore Lonati è uno di questi: un grande sognatore, un grande ascoltatore, un viaggiatore curioso e uno sperimentatore -racconta Davide Padoa-. Penso che abbiamo molti tratti in comune. Si fidò subito, probabilmente d'istinto, quando spiegai che Scalo Milano doveva trovare un tono caldo, aggiungere tante sedute soffici circondate da piante, fiori e verde, oltre ad aumentare la superficie di vendita e i contenuti dell'offerta ristorativa. Scalo Milano doveva trovare il proprio tono distintivo, parlare con i milanesi, con il numero crescente di turisti in Lombardia, e accogliere i propri visitatori come fossero gli ospiti di un albergo a cinque stelle. A distanza di 8 anni e tanto lavoro progettuale, i numeri parlano da soli: Scalo Milano è passato da 1,5 milioni di visitatori del 2016 agli oltre 4 milioni di ospiti previsti quest'anno”.
Prima del nuovo ampliamento (9.000 mq), Design International ha progettato isole verdi, sedute, inserendo 25 ulivi centenari, un nuovo chiosco informazioni, una sala vip per l'accoglienza degli ospiti e nuovi negozi nelle piazze. Il design ha due facce e due realtà: DI focalizzò il lavoro iniziale della struttura esistente sul posizionamento degli arredi e del verde, creando una pluralità di spazi riproporzionando fuochi visivi e superfici delle piazze angolari originarie, pur mantenendo vetro, alluminio e ceramica dai toni naturali e caldi. Il lavoro di quest'ultima parte di ampliamento rompe con il passato e apre uno sguardo al futuro con forme nuove e sinuose che stimolano curiosità, relax e permanenza, il tutto in un nuovo ambiente sostenibile. Dal punto di vista commerciale, questo cambiamento si riflette in un cambiamento di contenuti, attirando così brand aspirazionali come Colmar, Adidas, Calvin Klein e di servizio alla comunità come Mondadori Bookstore, Revolution Barber.
Scalo Milano Outlet & More: i numeri dell'ampliamento
27 nuove unità
9.000 mq (di cui 1.300 destinati al co-working)
300 posti di lavoro
700 posti auto con parcheggio multipiano
40 milioni di investimenti complessivi