Sono le due gambe su cui poggia la trasformazione dei modelli di business e devono sostenersi a vicenda. Il punto dall'EY Digital Summit

Le tecnologie digitali e i data analytics sono una delle chiavi per favorire una crescente  integrazione della sostenibilità nel core business delle aziende. Dall'altro lato, la stessa sostenibilità deve essere alla base di tutto quello che è implementazione e innovazione smart, considerando tutte le relative esternalità negative (caso emblematico: il problematico smaltimento delle batterie per i veicoli elettrici) così da creare un modello coerente e realmente efficiente.

Digitale e sostenibilità, in sintesi, devono essere le gambe su cui poggia la trasformazione collettiva, ma in rapporto di sostegno vicendevole. Una reciprocità che si estende anche al rapporto con il consumatore, al quale se si chiede una diversa maturità nell'approccio agli acquisti bisogna anche offrire soluzioni veritiere lato green e utili lato tech. Ad oggi, infatti, le diverse esperienze d'acquisto presentano ancora criticità specifiche su tutti i canali.

Guardando ai desiderata delle persone lato valoriale e competitivo, secondo l’indagine Ey-Swg presentata nel corso dell'Ey Digital Summit 2021, il 58% degli italiani è propenso ad acquistare in negozi che si impegnano a ridurre l'impatto sull'ambiente. Per loro la qualità rappresenta un valore essenziale per il quale vale la pena spendere di più (76%) seguita da sostenibilità (64%) e innovazione (61%).

A piacere, in questo contesto, è anche il concetto della tracciabilità, con il 62% degli intervistati è invogliato ad acquistare in supermercati e negozi di alimentari dove per ogni prodotto è possibile vedere le caratteristiche nutrizionali e seguirne la provenienza. Anche l'etica aziendale e del brand è un elemento sempre più esaminato e tenuto in considerazione. Per i consumatori, questo, significa ad esempio offrire prodotti di qualità (46%) al giusto prezzo (45%) e, a cascata, nel rispetto di dipendenti, fornitori e all’ambiente (34%).

Uno scenario dove, come si diceva, la tecnologia risulta fattore abilitante. Secondo quanto emerso dal Summit, in particolare, le aziende necessiteranno sempre di più di tecnologie adattive, flessibili e composable, ovvero componibili in numerose e diverse soluzioni, nonché di una solida infrastruttura digitale. Da notare che, a questo proposito, dall’Osservatorio Ultra Broadband EY è emerso che la copertura 5G ha ormai raggiunto il 95% della popolazione e oltre 7.500 comuni italiani, con una distribuzione tra i territori  abbastanza omogena e la totalità delle regioni allineate alla media nazionale.

Come sottolineato da Donato Ferri, managing partner EY Consulting Europe West: “Le aziende hanno un ruolo fondamentale nell’evoluzione economico-sociale del Paese perché sono in grado di anticipare i grandi cambiamenti, di influire sulla velocità dei processi di trasformazione e di proporre modelli di consumo che rispecchiano la cultura e i valori delle persone. Prodotti e servizi sostenibili assumono sempre maggiore importanza per i consumatori e circa il 64% di loro è disposto a cambiare i propri comportamenti di acquisto se questi hanno benefici sulla società. Di fronte a questi segnali le aziende hanno come missione primaria quella di trasmettere fiducia e credibilità. È il momento della discontinuità e di azioni trasformative in grado di coniugare velocità e sostenibilità di lungo periodo”.

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