Diritti umani e filiera in gdo. Classifica Oxfam: Coop prima, male Eurospin

La catena ottiene i punteggi più alti per tutti i parametri (lavoratori agricoli, donne...). Progressi per Conad ed Esselunga. Ecco tutte le pagelle

È passato un anno dal lancio della campagna di Oxfam "Al Giusto prezzo", nata contro lo sfruttamento dei lavoratori nelle filiere che producono il cibo per riempire gli scaffali dei supermercati. La gdo, infatti, "controlla quasi il 75% di tutto il cibo e le bevande consumate in Italia", con "politiche commerciali (prezzi, tempistiche, ecc) hanno un impatto fortissimo su tutti i passaggi della filiera produttiva".

Come si legge sul portale dell'Oxfam: "la gdo ha fatto alcuni passi in avanti per contrastare sfruttamento e abusi di potere nelle filiere agroalimentari. Quanto fatto finora tuttavia non basta". La griglia di valutazione è basata su quattro temi: la trasparenza e l’accountability, i diritti dei produttori di piccola scala, i diritti dei lavoratori agricoli, i diritti delle donne.

Vediamo allora le pagelle assegnate alle 5 maggiori realtà: Coop, Conad, Gruppo Selex, Esselunga, Eurospin e chi ha fatto meglio di altri secondo l'analisi Oxfam.

"Coop detiene i punteggi più alti in tutti i parametri presi in esame. Nell’ultimo anno ha avviato un percorso di riconoscimento delle disuguaglianze di genere nelle filiere, adottando i principi delle Nazioni Unite per l’empowerment femminile. Un miglioramento complessivo del 13% rispetto al 2018.

Significativi anche i progressi di Esselunga e Conad + 18% e +14% rispettivamente.

Miglioramento di Selex grazie a un progressivo impegno in termini di trasparenza, con la pubblicazione di policy aziendali inerenti i diritti umani nelle filiere e l’avvio di un importante progetto di produzione agricola etica. Un incremento di impegno complessivo del +23% rispetto al 2018.

Tra i 5 big presi in esame solo Eurospin, leader in Italia nel settore discount, non ha voluto cogliere l’opportunità di dialogo e miglioramento di policy offerta dalla campagna e per il secondo anno consecutivo chiude la classifica con il punteggio più basso (2%)".

IL COMMENTO DI COOP
"Coop migliora il suo posizionamento ottenendo un 40% come punteggio complessivo quando tutti i competitor si posizionano al massimo al di sotto del 30%. Coop è riuscita ad incrementare ulteriormente la sua posizione e mantenere il primo posto nonostante la maggiore difficoltà di attuare nuove azioni da leader e non seguire solchi già tracciati da altri. In particolare sul segmento trasparenza e accountability Coop sale al 46% (+13% su anno precedente), per i diritti dei lavoratori si posiziona al 54% (+12%), per i diritti dei produttori di piccola scala sale al 42% (+15%) e sul tema delle donne importanti azioni implementate per l’empowerment femminile con azioni sistematiche di monitoraggio permettono di raggiungere il 14% (+14%). “Abbiamo non solo confermato il risultato già raggiunto ma abbiamo ulteriormente migliorato su tutti gli aspetti distaccandoci in maniera significativa dagli altri retailer. Tutto ciò in linea con l’impegno che ci ha sempre caratterizzato. Sul tema delle donne siamo stati gli unici a mettere in atto azioni concrete e di ciò siamo particolarmente orgogliosi”.

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