Discount: formaggi confezionati best performer

Dall’analisi effettuata sulle vendite realizzate nella distribuzione moderna in Italia, da gennaio a luglio 2018, emerge che il discount segna un +3,8% a valore contro il -0,5% del resto della distribuzione moderna (ipermercati, supermercati, libero servizio). Un dato che mostra come gli italiani abbiano cambiato le loro abitudini di shopping –afferma Assolatte commentando i dati elaborati dalla società di ricerche Iri sull’andamento dei prodotti confezionati di largo consumo nel canale discount in Italia- riscoprendo il discount dopo anni di disaffezione e accelerandone la crescita delle vendite, che erano sostanzialmente stagnanti dal 2013.

Il 2018, infatti, potrebbe passare alla storia come l’anno della riscossa del discount in Italia: le vendite di questo canale distributivo stanno crescendo a tassi maggiori rispetto a quelle di super e ipermercati. E a trainarle è il successo dei prodotti a marca industriale e di alcune categorie di alimenti, tra cui svettano i formaggi.

Ma cos’ha spinto gli italiani a scegliere nuovamente il discount? Un mix di fattori che sta guidando il trading-up di questo canale distributivo: la rimodulazione dell’offerta con una maggior presenza delle marche industriali, l’ampliamento dell’assortimento e l’uso più ampio delle leve di comunicazione promozionale.

In questo processo giocano un ruolo trainante sia le marche industriali, che vedono crescere il loro peso sulle vendite (in particolare i grandi brand), sia alcune famiglie di prodotti, che vedono aumentare in modo significativo il loro giro d’affari, come i formaggi, sottolinea Assolatte.

Nell’anno finito a luglio 2018, nei discount presenti in Italia le vendite di formaggi confezionati sono aumentate di 24,7 milioni di euro, facendone la seconda macrocategoria per crescita assoluta, dopo la frutta confezionata a peso imposto, spiega Assolatte.

La crescita delle vendite dei formaggi nel discount è un dato significativo che conferma la passione degli italiani per il formaggi, il loro insostituibile ruolo nell’alimentazione italiana e la loro crescente presenza nel carrello della spesa degli italiani, conclude Assolatte.

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