Discounter e millennials, opportunità sorprendente

Gli opinionisti di Mark Up (da Mark Up n. 261)

Oggi in Europa il panorama ella gdo è cambiato molto negli ultimi trent’anni. Negli anni 90 i discounter come Lidl e Aldi hanno iniziato a guadagnare terreno, offrendo prezzi bassi su assortimenti semplificati di prodotti a marchio privato e raccogliendo tipicamente dal 10% al 20% di quota di mercato nelle economie mature. Oggi sono diventati veri e propri concorrenti dei marchi tradizionali, grazie all’ampliamento dei punti di vendita e degli assortimenti, all’integrazione di prodotti freschi e bio e agli investimenti per migliorare l’esperienza d’acquisto attraverso orari di apertura estesi, casse veloci e look & feel più accattivanti. Alla luce di questa trasformazione, le differenze tra super/ipermercati  e discounter sono oggi molto più sfumate. Esemplari sono le storie di successo di Lidl, oggi ai primi posti tra i retailer europei per vendite, e di Eurospin, il più grande discounter italiano, che ha superato i 4 miliardi di fatturato e i 1.100 negozi. E qui, una sorprendente scoperta: ad apprezzare i discounter più dei retailer tradizionali sono i Millennials: 275 milioni di persone nei principali mercati, con un potere d’acquisto in crescita. I nuovi consumatori chiedono un’esperienza d’acquisto facile, veloce, immediata e conveniente e i discounter sembrano aver sviluppato una risposta adeguata. Per reagire, gli attori tradizionali dovranno riorganizzare seriamente il proprio modello operativo. Perché il successo dei discounter sia durevole, sarà invece necessario trovare un equilibrio tra incremento dell’offerta e prezzi vantaggiosi, riuscendo comunque a migliorare la proposta omnicanale e la shopping experience online.

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