Domani con Il Sole 24 ORE il Rapporto Export&Credito

Export, unica voce in attivo dell’economia italiana – Nel 2011 oltre 205mila le imprese italiane esportatrici, per un valore di circa 376 miliardi. Campioni dell’aumento dell’export nel primo semestre 2012 Sicilia, Puglia e Toscana

L’export? È l’unica voce in attivo nel grigio quadro dell’economia italiana. Nel 2011 sono state oltre 205mila le imprese italiane esportatrici, per un valore che si è aggirato sui 376 miliardi. Mercati principali, nell’ordine, Germania, Francia, Stati Uniti e Spagna, con gli incrementi maggiori in Sud America, Turchia, Cina e Russia. Nel primo semestre 2012 Sicilia, Puglia e Toscana sono stati i campioni dell’aumento dell’export con valori superiori al 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.


Dati e tendenze sono descritti nel Rapporto Export&Credito in uscita domani 13 novembre sul Sole 24 Ore nel dorso “Impresa&Territori”, che comprende anche due pagine di focus sulle fiere internazionali, sempre più uno strumento utile all’export (almeno il 10% delle esportazioni passa attraverso le iniziative nei quartieri fieristici). Sono in crescita le fiere in Oriente e si affaccia prepotentemente anche il fenomeno delle iniziative digitali, via Internet. Attenzione però, come ammonisce Wolfgang Marzin, presidente e ceo di Messe Frankfurt: “Il business? Parte sempre da una stretta di mano”. Ma chi aiuta le Pmi a internazionalizzarsi e a esportare? Gli attori in campo sono molti. L’Ice, innanzi tutto. L’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, come si chiama ora, sta per ultimare il suo restyling. «I decreti attuativi saranno tutti pronti in un paio di settimane – assicura il suo presidente, Riccardo Monti – diciamo che da gennaio saremo pienamente operativi». La nuova Ice avrà a disposizione un budget simile a quello dell’anno scorso, intorno ai 30 milioni. Nel Rapporto del Sole 24 Ore Marco Fortis sottolinea che mentre la domanda mondiale rallenta, l’export italiano cresce, anche se diminuisce la sua corsa: +4,6% nei primi otto mesi del 2012 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando la nostra crescita viaggiava a due cifre (+14,2%). Un fenomeno che tocca la stessa Germania, alle prese con un brusco rallentamento delle proprie esportazioni. Ma intanto, complice anche il calo dell’import, nota ancora Fortis, è cresciuto il nostro surplus manifatturiero con l’estero, avviato quest’anno verso un formidabile massimo storico. Nel periodo gennaio-agosto 2012, infatti, l’avanzo commerciale per i prodotti manufatti dell’Italia ha raggiunto i 61 miliardi di euro.


Un aiuto alle imprese arriva dalle camere di commercio e dalle iniziative del sistema confindustriale. Ma sul piano dei finanziamenti le grandi banche si stanno tutte attrezzando con una serie di servizi aggiuntivi di tipo consulenziale. Per esempio, Intesa Sanpaolo: il Servizio Internazionalizzazione Imprese opera con 5 desk geografici (Cina, Americhe, Asia, EuroMed-Africa, Est Europa). Spiegano a Torino: “Riteniamo inoltre importante che le imprese possano condividere e sviluppare i progetti all’estero nell’ambito del rapporto quotidiano con la banca: per questo abbiamo formato una rete di oltre 500 specialisti attivi nelle filiali Imprese del gruppo in tutta Italia». E poi Unicredit: UniCredit International è un progetto articolato che intende coprire tutte le esigenze delle aziende che internazionalizzano, dalla ricerca di nuovi mercati all’identificazione di partner per il business e di opportunità di sviluppo all’estero, dall’assistenza nella gestione dell’operatività commerciale ai finanziamenti in Italia e all’estero. A occuparsene sono 200 specialisti, che affiancano i consulenti di imprese.

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