Driver e trend degli acquisti via e-commerce in Italia

In linea con la media europea, gli italiani durante lo shopping via e-commerce sono più propensi ad acquistare voli aerei (42%), prenotare alberghi (35%) e comperare libri cartacei (32%). Fa eccezione rispetto alla tendenza rilevata negli altri Paesi il comparto vestiti, accessori e scarpe, che in Italia si posiziona solo in quarta posizione, con il 30% contro il 46% di media globale. Questi alcuni dei dati rilevati dall’indagine “Nielsen Global Marketing Effectiveness in the retailer landscape and the impact of e-commerce”, eseguita su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi.
Leggermente sotto la media anche l’acquisto tramite smartphone (44%) e tablet (25%), cui fa da contraltare una netta preferenza per il device pc (82%), a differenza di quanto avviene in aree con uno sviluppo tecnologico più recente, in particolare l’Asia, come sottolineato dall’ad di Nielsen Italia Giovani Fantasia.
Gli italiani scelgono lo shopping online soprattutto per una ragione di comodità (58%) e perché ritengono che il web sia più conveniente a livello di prezzi rispetto al negozio (52%), pur completando l’acquisto solo dopo aver letto recensioni sul prodotto o servizio in questione (60%). Barriera all’acquisto si rivelano ancora una volta le spese di spedizione, che per il 36% degli intervistati in Italia andrebbero eliminate, mentre si rileva una parallela mancanza di fiducia nel fornire dati relativi alla carta di credito (42%), così come nel resto d’Europa.
Per quanto riguarda l’approccio alla novità, sia in-store che online i consumatori mostrano interesse per gli stessi fattori. Gli italiani considerano infatti nuovi prodotti soprattutto grazie alle promozioni (53%) e sono spinti a visitare altri punti vendita (o portali) sempre sulla base del prezzo (61%), pur restando un 55% che sceglie in base alla vicinanza rispetto alla propria abitazione, paragonabile sul web all’aspetto dell’usabilità. Importante anche il driver qualità, a cui si dichiara sensibile il 41% degli acquirenti, seguito da un importanza attribuita all’assortimento (31%).

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome