E-commerce, un’opzione per recuperare marginalità

Urbanistica, Real Estate & CCI – A causa del calo delle vendite i costi delle location diventano un problema per i retailer tradizionali e su larga scala. Il punto di vista di Media World (da MARKUP 224)

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Che la sostenibilità economica dei negozi in rapporto ai principali costi delle posizioni fisiche (soprattutto affitti ed energia) sia oggi un tema di forte attualità lo dimostra il fenomeno crescente dei locali vuoti, anche nelle vie centrali: pur di non cedere sul prezzo i proprietari accettano il vacancy o, in alternativa, si insediano al posto dell'esercente. Secondo Confimprese, nel 2012 i retailer associati hanno registrato un aumento dell'incidenza delle spese d'affitto sul fatturato pari a +0,65% e dei costi di personale sul fatturato di mezzo punto percentuale con la conseguente erosione di circa metà del proprio margine netto. Nel contempo, le vendite nei centri commerciali sono calate in generale del 3,2%, con decrementi sia per la parte alimentare, sia per quella non-food. In particolare difficoltà l'elettronica di consumo (-7,4%) e l'aggregato cultura-tempo libero e regali (-5,5%). Unico settore in crescita i servizi (+2,7%).

Vantaggi dell'on-line
I retailer operanti nelle grandi superfici specializzate (Media World, Unieuro), ma anche quelli aderneti alle strutture verticali (Euronics, Expert), insistono sulla profittabilità dell'e-commerce rispetto al commercio tradizionale in termini soprattutto di costi legati alla location. L'online permetterebbe addirittura fino a 10 punti di vantaggio rispetto al commercio tradizionale.
Per i pureplayer i costi della location (affitto + spese di gestione + ammortamenti + energia elettrica + manutenzioni) vanno dall'1,30% all'1,50%, mentre nei click&mortar la forchetta è tra il 4% e l'11%.

L'effort rate pesa nel canale fisico
"Per noi l'effort rate (affitto + spese di gestione) sul fatturato non dovrebbe mai superare l'incidenza del 3% - precisa Nicola Conti, direttore immobiliare e sviluppo di Mediamarket (Media World, Saturn)-. Oggi non è infrequente che il consumatore provi e scelga il prodotto nel punto di vendita e proceda al successivo acquisto online per sfruttare i vantaggi di prezzo che si ottengono sul web - prosegue Conti -. Per evitare che i negozi diventino solo show-room, dovremmo ridurre il gap di prezzo con i pureplayer online, rivedendo assieme ai landlord la struttura di costo di ciascun punto di vendita".
In ambito ebitda la location è la seconda voce di costo dopo il personale nelle spese operative (in realtà, è la terza dopo il costo d'acquisto merce che però è prima del valore aggiunto). "Se non cambia qualcosa - aggiunge Conti - non sarà conveniente tenere aperti tutti i punti di vendita non performanti".
Mediamarket ha due portali di e-commerce: mediaworld.it e saturnonlineshop.it. Il fatturato on line pesa circa il 3% del totale, ancora contenuto rispetto ai ricavi globali di azienda.

Allegati

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