Eataly, ricavi 2014 a 330 milioni, con Mol in crescita

Fondata nel 2003 da Oscar Farinetti (nella foto a sinistra, con Adriano Turrini, presidente di Coop Adriatica), Eataly unisce e realizza l’idea del retail di alta (ma non esclusiva) gamma con la promozione delle tipicità agroalimentari italiane. Il 2014 dovrebbe chiuderlo con un fatturato di 330 milioni e un margine operativo lordo (Ebitda) vicino ai 40 milioni. Due dati provvisori che vengono dal bilancio di Tamburi Investment Partners, società quotata che fa capo a Gianni Tamburi e che nel 2014 ha rilevato il 20% di Eataly dalla famiglia Farinetti.

 

Oscar-Farinetti-Adriano-Turrini
A sinistra Oscar Farinetti, fondatore di Eataly, in uno scatto con Adriano Turrini, presidente di Coop Adriatica

 

Sono cifre un po’ più basse, ma non tanto più basse di quelle stimate da Luca Baffigo Filangieri, ad di Eataly, che nello scorso autunno aveva stimato ricavi per 350 milioni e un Mol di 40-45.

I dati sono superiori a quelli 2013 quando Eataly ha realizzato ricavi complessivi per 226 milioni (185,5 nel 2012) e un Mol di 10,87 milioni in calo dai 13,79 del 2012, e un utile netto di 5,36 milioni in flessione dagli 8,9 milioni del 2012. Nel 2013 il debito complessivo di Eataly è passato da 84,27 a 128 milioni, mentre quello bancario da 19 a 40,4 milioni.

Prossima quotazione, a patto che…

La quotazione di Eataly dovrebbe diventare cosa concreta al raggiungimento di un Mol pari ad almeno 150 milioni di euro, e soprattutto a un contenimento del debito complessivo, in parte fisiologico per una catena che trae linfa vitale dallo sviluppo estero: il concept di Eataly è ideale per flagship rappresentativi del cibo e della produzione alimentare italiana e il piano di sviluppo 2014-2016 prevede grandi centri a San Paolo, Parigi, Londra, Mosca e un altro tempietto moderno dell’Italian Food a New York .

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