Ecco come Amazon in Italia cerca di “umanizzare” la propria immagine

Dai nuovi spot che raccontano le storie dei dipendenti al focus sulla diversity con l'estensione del programma rivolto alle studentesse Stem

Essere dei colossi dell'online non significa relegare la propria brand identity al "freddo" mondo virtuale. Le ultime iniziative di comunicazione e csr di Amazon nel nostro Paese mostrano infatti chiaramente che l'azienda intende veicolare un'immagine più umana del brand, scaldando e migliorando la relazione con gli italiani.

Non esente da critiche sulla gestione dei propri dipendenti, Amazon in Italia ha lanciato una serie di spot televisivi che mostrano il dietro le quinte della propria filiera, raccontando le storie di questi ultimi. Negli ads si vedono persone diverse che raccontano in pochi secondi la loro vita, spiegando come lavorare per il retailer abbia rappresentato per loro un'occasione positiva. Anche se sui social non mancano commenti negativi, in termini di tone of voice si presta una certa attenzione a non eccedere nella retorica del "buon padrone".

Intanto, questo novembre, Amazon.it ha pubblicato su YouTube la video-storia "Lo spettacolo deve continuare" (sotto). Quest'ultimo, pur mantenendo una vocazione pubblicitaria, punta su un più lungo racconto emozionale, ancora una volta incentrato su come il marketplace si ponga come facilitatore di una quotidianità concreta e tangibile.

In tutti i casi sopra menzionati si fa attenzione alla diversity nella scelta dei testimonial, un elemento su cui Amazon sta puntando già da tempo anche in termini di csr e conseguentemente anche di immagine.

È in questo contesto che si pone l'annuncio dell'estensione del progetto Amazon Women in Innovation, che anche nel 2020-2021 offrirà un finanziamento di 6.000 euro all'anno, per tre anni, a quattro studentesse di talento in ambito Stem. Una borsa creata per aiutare le giovani donne provenienti da contesti meno avvantaggiati a soddisfare la propria ambizione di lavorare nell’innovazione e nella tecnologia.

Il tutto avviene nelle università delle città in cui Amazon è presente in Italia con il proprio centro di sviluppo, gli uffici corporate, i centri di distribuzione e la sede del customer service, ovvero: il Politecnico di Torino, il Politecnico di Milano, l'Università di Roma Tor Vergata e, da quest'anno, anche l'Università degli Studi di Cagliari.

Come sottolinea Mariangela Marseglia, vicepresidente e country manager di Amazon in Italia e in Spagna:

Si conferma così il nostro impegno più ampio non solo nel garantire accesso all’istruzione e nel voler ispirare i giovani a provare le discipline informatiche, ma nel costruire un vero e proprio ambiente inclusivo, che passa anche dai percorsi accademici più tecnici, tradizionalmente poco accessibili alle ragazze.

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