Editoriale | Facce da CSR

Cristina Lazzati

ll 2023 è ormai arrivato, se partissimo dai numeri a fare previsioni per “l’anno che verrà” non approderemmo a nulla; troppi dati contrastanti, stagnazione, inflazione, ripresa dalla primavera, tra un anno, subito. L’occupazione? Mai avuti dati migliori, eppure la disoccupazione giovanile sembra dilagare, si fanno distinguo tra chi il lavoro lo cerca e chi invece si è parcheggiato depresso, tutti vanno male eppure ognuno ha fatto ottimi risultati.

In fondo vale il detto che ai numeri puoi far dire quello che vuoi... meglio guardare avanti applicando la massima: “Trova la tua corsia. Fai la tua gara” (leitmotiv del bellissimo film Le Nuotatrici).

Con Mark Up abbiamo fatto esattamente così e quest’anno vogliamo colorare la nostra “corsia” di arcobaleno, ambiente, territorio, comunità..., mettendo in risalto le persone e le aziende che stanno “facendo bene”, tema, tra l’altro, che ci accompagnerà anche nel nostro Marketing & Retail Summit di primavera che, anche quest’anno, si terrà a Bari. Raccontando le loro storie, i loro progetti, e perché no?, i loro sogni. Abbiamo ascoltato responsabili Csr e amministratori delegati, direttori HR e direttori generali, impegnati in tutti i settori: dalla produzione al retail, dai servizi alla consulenza. Li abbiamo messi in copertina per festeggiare con loro il nuovo anno, augurando che i loro progetti arrivino a compimento e che poi ce ne siano ancora e ancora, perchè lavorare nella e per la Csr non è facile. Da un lato, per ottenere risultati sono necessari investimenti importanti, dall’altro gli impegni verso l’ambiente devono essere sostanziali, il cambiamento culturale che richiede l’inclusione e l’apprezzamento (o almeno non il disprezzo) per chi è diverso da noi è epocale, lavorare nelle e per le comunità richiede uno sforzo non indifferente.

In sintesi, sarebbe molto più semplice “dimenticarsi” della Csr e affrontare problemi più contingenti, ma ormai anche la Csr è “contingente”, come dimostrano la sofferenza del mondo agricolo dovuta anche ai cambiamenti climatici; la mancanza di mano d’opera per carenza di adeguate politiche del lavoro, gli stipendi che ancora soffrono del gender gap. E ancora, le comunità che nelle grandi città non esistono e si chiamano periferie, abbandonate a sé stesse. Molto c’è da fare e ce n’è per tutti, la filiera è tutta convocata per lavorare a ricostruire quanto si è distrutto, per creare un mondo arcobaleno dove ci sia rispetto, attenzione verso gli altri, gentilezza. Chiudo richiamando tutti alla gentilezza e al rispetto: mi sono mancati, mi sono mancati seguendo i social, nella politica e nelle code in autostrada. Basta strombazzare al prossimo! Ognuno faccia la sua gara, ma non a dispetto degli altri.

Editoriale Mark Up n. 315 dicembre 2022 - gennaio 2023

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