Elior, al via il nuovo anno accademico dedicato agli Chef Ambassador

Da sin. lo chef Carlo Cracco, Rosario Ambrosino (Ceo di Elior) e Ilaria d'Aquila (direttore risorse umane Elior)
Presentata, con la partecipazione dello chef Carlo Cracco, alla Food Academy Elior, la nuova edizione dell’iniziativa di formazione dedicata ai cuochi dell’azienda, con l’obiettivo di promuovere innovazione, sostenibilità e sperimentazione

Ai nastri di partenza il nuovo anno accademico destinato agli Chef Ambassador di Elior, azienda leader nel settore delle ristorazione collettiva.

L’iniziativa è stata presentata oggi nella sede milanese (Bodio Center) della Food Academy Elior e ha visto la partecipazione dello chef Carlo Cracco, mentore dell’Academy in virtù di una collaborazione con gruppo Elior che dura già da diversi anni.

Il percorso formativo coinvolgerà 43 Chef Ambassador che potranno migliorare le loro conoscenze sia di natura tecnica sia relative alla trasformazione e alla preparazione degli alimenti. Le sessioni affronteranno aspetti quali la valorizzazione dei cibi, applicando alle diverse tipologie di alimenti i principi della dieta mediterranea, fulcro dell’offerta gastronomica di Elior e plasmati in funzione del target di riferimento, come, tra gli altri, asili, mense aziendali ed Rsa.

Agli chef che partecipano alla formazione spetterà il compito di diffondere quanto appreso a tutti i cuochi che lavorano in Elior, non solo per favorire l’integrazione tra gli Ambassador e i colleghi, ma anche per promuovere una formazione corretta e condivisa tra tutti i dipendenti dell’azienda sulla base degli stessi principi, riassumibili con le tre parole chiave di sostenibilità, gusto e innovazione.

Gli chef nella ristorazione collettiva

"Il mondo della ristorazione collettiva –ha detto Rosario Ambrosino, Ceo di Elior– deve capire che gli chef hanno un ruolo centrale. Noi vogliamo consolidare il loro ruolo in azienda perché dell’alimentazione collettiva si devono occupare i professionisti".

La prima fase del percorso formativo si concluderà a luglio del 2020, quando si aprirà la seconda fase che prevede il coinvolgimento dei territori.

"I nostri chef saranno dotati di una sorta di passaporto che raccoglierà il loro bagaglio culturale da diffondere tra i colleghi, viaggiando e raccontando la loro esperienza– ha aggiunto Ilaria D’Aquila, Hr Manager dell’azienda -. Il settore della ristorazione evolve e cambia continuamente. Noi vogliamo anticipare il cambiamento".

Gruppo Elior, con soluzioni di ristorazione pensate su misura per i clienti, serve in Italia 106 milioni di pasti ogni anno in più di 2.400 ristoranti e punti vendita attraverso 14.000 collaboratori. Per ora è però esclusa la possibilità di entrare nel settore della ristorazione commerciale con propri esercizi o format particolari "perché –ha affermato Ambrosino– è un altro settore, che richiede competenze e azioni diverse".

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