Entro aprile le imprese UK dovranno svelare il gender pay gap

Nel Paese le aziende con oltre 250 dipendenti ora sono obbligate a pubblicare i dati sul tema e hanno una deadline ben precisa per farlo. Ecco come sta reagendo il settore

Regno Unito determinato alla trasparenza sul tema del gender pay gap, che vede l'opinione pubblica sempre più attenta e sensibile. Da qui la scelta di rendere obbligatorio per tutte le aziende dai 250 dipendenti in su un report pubblico delle loro percentuali di divario salariale tra uomini e donne.

La scadenza per i privati e le associazioni benefiche è fissata al 4 aprile, mentre nel pubblico è a fine marzo. Come riporta il Financial Times, alla data del 4 marzo solo un'azienda su 6 aveva già presentato i dati richiesti (1.442 su circa 9mila attese).

Per quanto riguarda il settore privato, pur mancando ancora la netta maggioranza dei player, la media di gender pay gap rilevata si attesta al 7,3%. Il 3% delle imprese che ha presentato il report allo stato attuale, inoltre, ha rivelato di non avere un gender pay gap, dato che il Government Equalities Office reputa statisticamente poco plausibile.

Se da un lato c'è quindi chi reagisce tentando di sfuggire alla faccenda, dall'altro ci sono player che fanno di necessità virtù, ammettendo apertamente l'assenza di equità e impegnandosi pubblicamente a rimediare. Tra questi ultimi Foster + Partners, il più grande studio di architettura del Regno Unito, che ha svelato un gender pay gap del 10,5% per ogni ora di lavoro tra uomini e donne.

Dall'indagine interna di Foster + Partner è emerso anche che i bonus femminili sono inferiori del 33% rispetto a quelli maschili. Secondo lo studio, tuttavia, questo deriverebbe principalmente da una maggiore presenza di uomini in posizioni senior e non ha dunque a che fare con una reale disuguaglianza. L'impegno preso, comunque, è a favorire nel tempo un giusto bilanciamento tra uomini e donne al vertice.

 

 

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