Il reddito femminile globale raggiungerà quota 24 trilioni di dollari nei prossimi 3 anni e le aziende di proprietà di donne rappresenteranno oltre il 40%. Il report Frost & Sullivan

L'aviatrice statunitense Amelia Mary Earhart, ricordata per le sue mirabili imprese durante gli anni della Grande Depressione, un giorno disse:
La donna che può inventare il suo proprio lavoro è la donna che otterrà fama e fortuna Condividi il Tweet

Diverse decadi dopo, pare che gran parte delle donne l'abbia presa in parola. A confermarlo è l'ultimo studio di Frost & Sullivan intitolato The Next Frontier of Growth—Women as Corporate Customers.

L'indagine prevede che le aziende di proprietà femminile rappresenteranno oltre il 40% delle imprese registrate in tutto il mondo entro il 2020. Il che si traduce, tra l'altro, in un vasto mercato di clienti aziendali donna.

Non solo.

Il reddito femminile globale raggiungerà quota 24 trilioni di dollari entro il 2020 Condividi il Tweet

Una cifra che supera le entrate generate dalle economie della Cina o degli Stati Uniti. Parallelamente, le donne ascenderanno sempre più a posizioni di leadership esecutiva.

Entro il 2025 le donne cambieranno il paesaggio della forza lavoro, con un tasso medio di partecipazione che raggiungerà il 40% e potenzialmente altri 250 milioni di donne lavoratrici. Ciò colmerà il divario di genere nel tasso di partecipazione al lavoro del 25%, il che, a sua volta, avrà un enorme impatto economico sia nei paesi in via di sviluppo sia nelle economie sviluppate.
(Oliva Price-Walker, Principal Consultant del gruppo Visionary Innovation di Frost & Sullivan)

Il territorio in testa per imprenditoria "rosa"? L'Africa. Mentre la regione Asia-Pacifico avrà la più grande forza lavoro in tal senso e i Millennials rappresenteranno la maggiore percentuale di lavoratori di sesso femminile nel 2025.

Le donne hanno dominato il mercato globale controllando quasi 31 trilioni di dollari di spesa dei consumatori nel 2014 e si prevede che questa cifra aumenterà fino a quota 43 trilioni entro il 2020. Ciò probabilmente causerà un enorme cambiamento nei comportamenti dei consumi e degli acquisti e aprirà nuove opportunità per le aziende che trattano beni di consumo e servizi. Le aziende che meglio si adattano a questo nuovo segmento di acquirenti sono destinate a crescere nel prossimo decennio.

E in Italia? Nel nostro Paese la strada da fare è ancora tanta, con un divario salariale tra i due generi pari al 10% e la leadership al femminile quasi inesistente. Nel frattempo, comunque, le donne stanno diventando il target di riferimento di comparti e settori tradizionalmente maschili e dal terziario arrivano numeri positivi.

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