Etichettatura obbligatoria: il disappunto di Martina contro la Commissione Europea

di Alessandro Battaglia Parodi

“Ci aspettavamo molto di più sul fronte dell'indicazione d'origine obbligatoria degli alimenti”, è la denuncia del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina sui rapporti pubblicati dalla Commissione Europea sull'etichettatura di origine. La Commissione ha infatti deciso di mantenere facoltativa l'etichettatura d'origine di quegli alimenti ancora fuori dalla legislazione vigente, vale a dire:

  • latte e prodotti caseari, carni di coniglio, cavallo e cacciagione
  • ma anche per prodotti come passata di pomodoro, succo d'arancia, zucchero, pasta e riso si è preferito evitare l’obbligo a livello comunitario

“Faremo sentire forte la nostra voce nel Consiglio dei Ministri dell'agricoltura Ue, perché riteniamo fondamentale dare informazioni trasparenti al consumatore sulla provenienza delle materie prime. Il rapporto di oggi, purtroppo, non ci soddisfa, ma affronteremo con determinazione la questione tenendo conto delle risposte dei consumatori italiani alla nostra consultazione pubblica. Nove cittadini su dieci ci hanno chiesto di leggere chiaramente l'origine in etichetta.

“Nell'anno di Expo -conclude il ministro- mentre l'Italia si candida a guidare il dibattito sullo sviluppo agricolo globale, non possiamo accettare di stare fermi o fare passi indietro su un punto decisivo come quello dell'etichettatura”.

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