Raccogliere e mettere i dati a disposizione a disposizione delle aziende, perché agiscano per risolvere il problema della disparità di genere. Questo l’intento della collaborazione tra Eumetra e Tim. Eumetra è una realtà che offre soluzioni ai decisori aziendali per muoversi nello scenario odierno. Con Tim Eumetra si è confrontata sui temi da indagare, sulla base della loro esperienza, grazie all'impegno nella campagna "La parità non può attendere" e altre iniziative ancora. “Abbiamo lavorato -commenta Matteo Lucchi, Ad di Eumetra-, avvalendoci anche del contributo e dell’esperienza sul campo di Tim, per delineare un quadro completo della parità di genere in Italia, in famiglia come al lavoro, che siamo certi possa essere un riferimento importante per imprese e istituzioni”. Da Tim “abbiamo deciso -spiega Maria Enrica Danese, direttrice corporate communication & sustainability di Tim- di mettere la nostra tecnologia e il nostro impegno al servizio di questa causa perché la parità riguarda tutti noi”.
Generi e generazioni allo specchio
La ricerca Eumetra “Generi e generazioni allo specchio”, realizzata in partnership con Tim, fa emergere dati preoccupanti tra i giovani. L’automobile di famiglia è a disposizione del 64% dei figli maschi e solo al 49% delle femmine. Il 76% dei ragazzi può disporre di una carta prepagata e solo al 68% delle ragazze. Una disparità di trattamento che frena le ragazze, che finiscono per chiedere meno. Tutto questo ha conseguenze nel momento dell’ingresso nel mondo del lavoro. Per affrontare il gender gap a livello aziendale “è fondamentale conoscere gli stereotipi che lo alimentano -continua Danese-, oltre alle aspettative e ai bisogni su cui è necessario lavorare”.
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Formazione per i decisori aziendali vs la disparità di genere
Il lavoro di ricerca al fianco di Tim fa parte di un impegno di Eumetra fa parte di un ambito nel quale avvierà anche dall’inizio del 2025 un percorso di formazione per i vertici di alcune delle più importanti aziende italiane, per individuare soluzioni ad hoc per porre rimedio al problema. “Oltre 6 millennials su 10 chiedono che le aziende parlino di più di parità di genere -dice Lucchi- ma per farlo devono avere alla mano le giuste informazioni per costruire obiettivi coerenti, raggiungibili e concreti”.