Europa-Canada: il Ceta in vigore da aprile

Approvato dal Parlamento Europeo, l'accordo commerciale dovrà ora essere ratificato dai parlamenti dei singoli Paesi Membri

Concluso al termine di 5 anni di trattativa, bloccato formalmente a ottobre dalla Vallonia (una delle parti del Belgio), approvato in seduta plenaria dall'Europarlamento a Strasburgo, l'accordo commerciale Canada-Unione europea di quasi 1.600 pagine entra in vigore da aprile nelle sue parti fondamentali. Dovrà ora essere ratificato dai parlamenti dei singoli Paesi Membri (e potrebbe non essere un percorso formale). Il Ceta è nelle intenzioni il maggiore trattato internazionale dopo il Nafta degli anni Novanta: determinerà la caduta delle tariffe doganali, la comune partecipazione alle gare di appalti pubblici, il riconoscimento dei titoli professionali, la protezione dei diritti e brevetti, la tutela delle denominazioni di origine che valgono oltre l’80% di tutto il paniere dei prodotti agroalimentari tipici.

Positivo il giudizio di Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo. Accanto a salvaguardia degli standard sanitari e ambientali, alla possibilità di contrastare con maggiore efficacia i prodotti non originali, per i produttori di vino, di olio extravergine e di prodotti lattiero caseari dal Ceta si calcolano risparmi pari a 500 milioni di euro l’anno per l’abbattimento dei dazi doganali. Prosciutto di Parma incamera l'accettazione della coesistenza con il marchio Parma precedentemente registrato e depositato in Canada da una società locale.

Positivo l’accordo anche per Agrinsieme, il coordinamento tra Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Cia, Confagricoltura e Copagri. Slow Food sottolinea come Ceta non includa un elevato numero di prodotti tipici (spesso però di valenza prettamente locale). Il riconoscimento è per 41 indicazioni geografiche italiane su un totale di 172 europee.

“Il Canada –sottolinea Giorgio Mercuri, coordinatore di Agrinsieme- rappresenta un mercato di sbocco di grande rilievo, con opportunità importanti in particolare per il comparto lattiero-caseario, vitivinicolo e ortofrutticolo. L’inclusione nel Trattato con il Canada del sistema di denominazione di origine è frutto di un lungo e complesso lavoro portato avanti durante il negoziato che consente la tutela e la difesa dello straordinario patrimonio dei prodotti europei di qualità certificata. I consumatori canadesi hanno dimostrato negli ultimi anni di apprezzare le eccellenze italiane ed europee, che sono garantite da standard di produzione fra i più sicuri al mondo. Con la sigla del trattato, buona parte delle nostre dop e igp potrà godere di un livello di protezione prima insperabile”. Agrinsieme ricorda infine che nell’ultimo anno -tra prodotti agricoli, cibi e bevande- le esportazioni tricolori in Canada hanno superato i 640 milioni di euro e, dal 2000 a oggi, sono cresciute del 39%.

Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico, saluta con soddisfazione l’abbattimento di dazi su beni di rilievo per il nostro export come macchinari industriali (fino al 9,5%), mobili (fino al 9,5%), calzature (fino al 20%).

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