Expert, innovare a tutto campo fino al cliente

I PROTAGONISTI – Expert Italy è uno dei 12 soci azionisti di Expert International presente in 15 paesi europei con 3.000 punti di vendita. In Italia cresce, nonostante la crisi (da MARKUP 223)

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Expert Italia spa, fondata nel 1969 come cooperativa Serta, è licenziataria per l'Italia di Expert dal 1971: un'insegna di forte riconoscibilità, tra le più note sul mercato italiano, sotto il cui ombrello operano 135 rivenditori specializzati con 334 negozi e un fatturato 2012 di 1.810 milioni di euro, secondo gruppo distributivo in Italia dopo Media World. Se l'acquisizione di Unieuro in negoziazione da alcuni mesi andrà in porto, il gruppo diretto da Carlo Alberto Lasagna arriverebbe a un volume d'affari tra 2,4 e 2,5 miliardi euro. A condurre la trattativa su Unieuro è Expert Marco Polo (Sgm Distribuzione), il cui azionista principale è Rhone Capital (84%), che già l'anno scorso ha acquisito 12 punti di vendita Eldo. Expert Italy è uno dei 12 soci azionisti di Expert International che ha sede a Zug in Svizzera. Presente in 15 paesi d'Europa con 3.000 punti di vendita, Expert International ha un giro d'affari totale di 10 miliardi. L'Italia è il secondo mercato, dopo la Germania.

Dott. Lasagna, è vero che se non ci fosse la smartphonemania molti negozi di elettrodomestici chiuderebbero?
Le categorie che vanno meglio e che trainano le vendite in questo momento sono proprio smartphone e tablet. Più difficile invece il mercato delle Tv (in molti casi siamo a -30%), discreta tenuta per i grandi elettrodomestici, mentre i piccoli soffrono un po'. Come vendite complessive noi di Expert stiamo andando bene, considerando il trend generale del mercato: a luglio 2013 cresciamo del 3%, un risultato al quale hanno contribuito largamente le acquisizioni del 2012 (Eldo) e l'apertura di negozi particolarmente performanti.

Qual è oggi il format ideale?
Noi abbiamo una rete piuttosto varia in termini di format dimensionali. Per esempio, Expert Marco Polo, il più grande dei soci Expert per giro d'affari (circa 900 milioni), gestisce superfici da 1.500 a 3.000 mq. I megastore rappresentano oggi il 60% del nostro fatturato. Il restante giro d'affari è realizzato dai negozi a conduzione familiare. Poi ne abbiamo circa 300 con la loro insegna riforniti dalle nostre piattaforme. Il formato ideale per dimensione e capacità di offrire un assortimento qualificato varia dagli 800 mq dei negozi a conduzione famigliare ai 1.500 mq delle catene. L'evoluzione tecnologica degli ultimi anni, con l'avvento di Internet, ha eliminato la necessità degli spazi dedicati a Cd, Dvd e Games, emigrati online, riducendo la superficie media di vendita.

Qual è il fatturato medio di un vostro punto di vendita?
La produttività media del gruppo si aggira sui 4.000 €/mq, ma varia molto in funzione del tipo di negozio. Arriviamo a punti di eccellenza con oltre 6.000 € al mq.
n La gestione familiare sembra un modello vincente rispetto alla Gd.
Sì, in molti casi è vero, e non solo perché si basa su superfici medie di vicinato. I negozi a conduzione familiare hanno una efficienza maggiore rispetto alle grandi catene, con costi fissi e operativi minori grazie all'ingegno degli imprenditori coinvolti nella gestione.
Dal punto di vista della profittabilità abbiamo rivenditori indipendenti che con fatturati dai 12 ai 18 milioni riescono ad avere utili netti dopo le tasse di 3-4 punti contro gli 0,7-0,8 di alcune grandi catene.

I punti di vendita che contano in Italia quanti sono?
Circa un migliaio.

I negozi non possono evitare il confronto con i cambiamenti tecnologici e sociali.

I grandi cambiamenti - green economy, social network, distanze accorciate dalla tecnologia, nuove dinamiche d'acquisto dovute alla diffusione dell'e-commerce, consumatore "smart" nell'era della convergenza di multicanalità e interconnessione - pongono i retailer di fronte a nuove sfide e alla necessità di un nuovo modo di fare mercato. Expert risponde innovando su diversi livelli, dal prodotto ai punti di vendita: questi devono offrire anche intrattenimento ed emozioni, oltre a innovare gli assortimenti che devono anticipare i trend di mercato; nuove formule promozionali devono affiancare il classico volantino e integrarsi con l'online, e infine i rapporti tra industria e distribuzione, con importanti e vincenti attività di collaborazione. Innovazione vuol dire creatività e semplicità nella relazione con il cliente, che ha bisogno di rassicurazione e assistenza.

On line e offline stanno diventando un terreno di scontro tra retailer e landlord. È corretto questo approccio?
I due canali devono essere complementari. L'e-commerce è un'opportunità per essere al servizio del cliente anche dove non si è presenti con i negozi tradizionali. Il punto di vendita a sua volta deve essere ripensato in funzione delle nuove esigenze di un consumatore smart, ma allo stesso tempo rimanere al centro del mercato, perché luogo di contatto e punto di partenza e arrivo. Expert ha già intrapreso questo percorso, riprogettando i negozi come ambienti esperienziali in cui devono convivere momenti di relax, divertimento, apprendimento, relazione e fiducia.

Come cambierà, il rapporto industria-distribuzione?
A livello di struttura generale non cambierà molto: noi abbiamo 2 livelli di negoziazione, centrale e locale (nel punto di vendita la contrattazione è marginale con fini promozionali locali), basato su 10 piattaforme territoriali con acquisti e logistica proprie. L'85% dei partner industriali sono grandi fornitori. Non nascondo la preoccupazione per l'attuale situazione dell'industria, in particolare per le realtà piccole e medie.

Allora, come finirà la trattativa tra Sgm (Expert Marco Polo) e Unieuro?
La trattativa sembra arrivata a un livello molto avanzato. Restano comunque da risolvere dettagli importanti.

Allegati

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