Federdistribuzione, “a rischio la ripresa soprattutto per il retail non food”

Prosegue lo stato di crisi per il commercio al dettaglio, come certificato dall’Istat con i dati relativi alle vendite di febbraio diffusi oggi. Si registra una flessione complessiva del 5,7% e, per le vendite non alimentari un nuovo calo del 6,0%.

"Il perdurare delle misure restrittive che, seppur a fasi alterne, accompagnano da inizio anno tutto il territorio nazionale, sta delineando un quadro di crisi che per molte imprese che operano nella distribuzione non alimentare rischia di essere insopportabile, mettendo a rischio le prospettive di ripresa –commenta Carlo Alberto Buttarelli, direttore relazioni con la filiera e ufficio studi di Federdistribuzione-. Si temono gli effetti sul conto economico e sulla liquidità delle aziende, ma soprattutto i dati indicano il perdurare di una crisi strutturale dei consumi, che affligge il nostro Paese da diversi anni e che la pandemia ha severamente accentuato; di pari passo con le iniziative di sostegno alle imprese, è importante definire sin da subito un piano di rilancio dei consumi con una visione di ampio respiro che dia una nuova prospettiva alle imprese".

"Un trend negativo (-5,5% rilevato da Istat a febbraio) si registra anche sul versante delle vendite alimentari -aggiunge Buttarelli-, anche a marzo arrivano segnali deboli, a rete costante si registra un +0,4%, che conferma un andamento sostanzialmente piatto. Si riscontra inoltre una crescente attenzione alla convenienza da parte del consumatore che le aziende della distribuzione moderna sono impegnate a garantire, mentre prosegue l’impegno a supportare importanti filiere, offrendo un sbocco vitale per molte eccellenze del Made in Italy".

 

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