L'inflazione rallenta, ma il calo dei consumi non si ferma
Carlo Alberto Buttarelli, direttore Ufficio Studi e Relazioni di Filiera di Federdistribuzione
Federdistribuzione commenta i dati Istat sulle vendite al dettaglio di novembre 2021. La prospettiva a inizio 2022 è poco allegra: inflazione e politiche di restrizione pandemica minacciano la ripresa

Per Federdistribuzione il bilancio dei consumi generali "è in chiaroscuro" come dimostrano i dati Istat sulle vendite al dettaglio di novembre 2021. A livello complessivo il commercio al dettaglio registra una variazione negativa, anche se leggera cioè nell'ordine di 40 bp (-0,4%) su base congiunturale. Stazionari a livello mensile i valori del non alimentare: recupera bene il terreno su base tendenziale (+22,6%) che risente delle forti limitazioni di cui le attività commerciali avevano sofferto nel novembre 2020. Nuovo rallentamento per il settore alimentare che scende, seppur di nemmeno un punto percentuale, sotto lo zero su base congiunturale.

"Ci lasciamo alle spalle un anno caratterizzato da un andamento altalenante per le vendite al dettaglio –osserva Carlo Alberto Buttarelli, direttore relazioni con la filiera e ufficio studi di Federdistribuzione-. Dopo molte settimane in flessione, il settore alimentare, complici favorevoli le festività, ha registrato un rialzo in punta finale d'anno anche se complessivamente paga un calo dello 0,7% sul 2020. Il non food, invece, ha ripreso a crescere anche se la spinta non è stata ancora in grado di riportare le vendite sui valori pre-pandemia. Sul fronte saldi il settore si è visto costretto a ridimensionare le aspettative: secondo i primi indicatori, anche a causa della ripresa dei contagi, l’avvio della stagione promozionale ha notevolmente ridotto la sua portata".

"L’evoluzione del quadro pandemico unita alle nuove necessarie misure del Governo per contenere l’emergenza hanno generato nelle famiglie il ritorno di un atteggiamento attendista sui consumi che rischiano un nuovo rallentamento -conclude Buttarelli-. Riteniamo fondamentale un’attenzione delle istituzioni su questo tema: la crescita dell’inflazione, trainata dall’incremento dei costi dei beni energetici, ha già manifestato i suoi effetti su cittadini e imprese. Occorre evitare che, in questo delicato momento, conseguenze ancor più negative possano frenare i consumi delle famiglie e gli investimenti delle imprese, compromettendo la ripresa economica".

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