Federdistribuzione:
Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione
Federdistribuzione commenta i dati Istat (marzo 2023): crescita a valore delle vendite al dettaglio (+5,8%), ma con volumi in terreno negativo (-2,9%)

Federdistribuzione conferma le preoccupazioni già in parte espresse in merito alle conseguenze dell'inflazione perdurante sui consumi e sulla ripresa della domanda. I dati diffusi da Istat relativi alle vendite al dettaglio (marzo 2023) evidenziano un incremento tendenziale a valore (+5,8%) al quale corrisponde un calo in volume del 2,9%.  Un trend che perdura da qualche mese: quando le vendite diminuiscono in termini di volumi, crescendo nel contempo in valore, le cose sono due (tertium non datur): o sto mettendo nel carrello beni più costosi e premium (il che può essere, ma non è questo il caso) o i prezzi sono aumentati (e continuano ad aumentare).

“Il mese di marzo conferma un andamento a forbice per quanto riguarda i consumi che a valore continuano a crescere, come conseguenza dell’inflazione di questi mesi, mentre a volume rimangono in terreno negativo -conferma Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione-. È un dato che conferma i timori che abbiamo ripetutamente espresso di fronte alle richieste di aumento dei prezzi dei beni di largo consumo. Siamo oggi in una situazione economica complessa sia per le famiglie, in difficoltà per l’impatto della crescita dei prezzi sui propri bilanci, sia per le imprese della distribuzione moderna che hanno subito una forte compressione della redditività. In una fase in cui i prezzi non sono destinati a scendere, è importante tutelare il potere d’acquisto alle famiglie, creando le condizioni per un rinnovato clima di fiducia che favorisca la ripresa della domanda interna nei prossimi mesi, con l’obiettivo di garantire stabilità alle nostre aziende e alle numerose filiere agroalimentari del made in Italy”.

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