Federdistribuzione: “Chiudiamo un 2016 in deflazione”

Cobolli-Gigli-Federdistribuzione
Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione
Federdistribuzione commenta i dati Istat provvisori di novembre 2016 che indicano un tasso complessivo dell'inflazione pari a +0,1% rispetto allo stesso mese 2015: il lieve incremento dell'inflazione è un buon auspicio in un anno appiattito dalla deflazione

Deflazione sarà la parola chiave del 2016 secondo Federdistribuzione. Anche se il mese di novembre 2016 chiude con un incremento di 10 bp, Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione, liquida l'anno bisestile all'insegna della deflazione.
“Ci auguriamo che questo segnale possa rappresentare l’avvio di una graduale ripresa dei prezzi -aggiunge Cobolli Gigli- ma su questo auspicio pesa come un macigno la debolezza dei consumi, come testimoniato dalla dinamica delle vendite al dettaglio dell’Istat, che per i primi dieci mesi dell’anno indicano una stabilità assoluta in valore (0,0%) e addirittura un calo in volume (-0,6%)”.
“Difficile dunque aspettarsi un prossimo riavvicinamento agli obiettivi della BCE (2%) proprio per fattori strutturali inerenti al nostro Paese -prosegue Cobolli Gigli-. L’inflazione negli altri Paesi Europei è infatti più dinamica (+0,6% nella zona euro a novembre rispetto al nostro +0,1%), anche per una maggiore vivacità dei consumi (vendite al dettaglio a settembre +1,1% nella zona euro rispetto al nostro -1,4%)”.
“Anche per raggiungere una fisiologica crescita dei prezzi è quindi necessario sostenere i consumi. I successi delle ultime manifestazioni commerciali (Black Friday) fanno capire come sia indispensabile avere un commercio libero di agire, senza vincoli od ostacoli che ne limitino le opportunità, come invece continua ad accadere sia a livello nazionale che locale” conclude il Presidente di Federdistribuzione.

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