Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione, commenta i dati Istat sulle vendite al dettaglio relative al mese di maggio 2017 e ai primi cinque mesi dell'anno

Nei primi 5 mesi 2017 le vendite al dettaglio sono aumentate a valore di soli 10 punti base solo in virtù dell'aumento dei prezzi. Così Federdistribuzione commenta i dati Istat sul commercio al dettaglio relativi al mese di maggio 2017, che registrano un incremento dell'1% rispetto allo stesso mese del 2016, a valore, con l’alimentare a +1,1% e il non alimentare a +0,9%.
Dall’inizio 2017 Istat evidenzia una variazione positiva di 10 bp (+0,1%) a valore e uno scostamento negativo di quasi 100 bp a volume (-0,9%).

"Il 2017 non si manifesta come un periodo di ripresa delle vendite al dettaglio –dichiara Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione–. Nei primi 5 mesi di quest'anno i volumi sono in calo (-0,9% a livello complessivo) e la lievissima ripresa a valore (+0,1%) è frutto esclusivamente dell’aumento dei prezzi del settore alimentare. Le famiglie mantengono un atteggiamento prudente nei consumi. Preoccupate dalle incertezze del quadro politico, economico e sociale direzionano l’accresciuto potere d’acquisto degli ultimi anni verso un recupero dello stock di risparmio e un consumo di beni e servizi (auto, cultura e intrattenimento, ristorazione) alternativi ai prodotti di più generale e largo consumo. Un quadro non favorevole per le imprese del commercio, costrette ad affrontare un ulteriore periodo di domanda stagnante e una ripresa che continua ad allontanarsi nel tempo".
"L’interpretazione dei dati relativi a maggio 2017 non può prescindere da una lettura separata tra settore alimentare e non alimentare –aggiunge Cobolli Gigli–. Il mondo food continua a destare preoccupazione, perché la crescita del mese (+1,0%) è attribuibile a un effetto trascinamento dovuto all’aumento dei prezzi che, sebbene in riduzione, hanno subito una forte impennata nei primi mesi dell’anno. Il dato a volume segna, infatti, un calo del -1,0%. Questa tendenza si evidenzia in modo ancor più chiaro nei dati cumulati dei primi 5 mesi del 2017, che indicano una crescita del +0,6% a valore ma un consistente calo a volume: -1,9%".
Più confortanti appaiono i dati del settore non alimentare, che incrementano sia a valore (+0,9%) sia a volume (+0,8%). Nell’intero periodo gennaio-maggio, l’Istat evidenzia, però, un calo che coinvolge entrambe le dimensioni: -0,2% in valore e in volume.

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