Federdistribuzione: “Nessun freno alla crescita”

Giovanni Cobolli Gigli, presidente Federdistribuzione
Calano i fattori che hanno condizionato l'impennata dell'inflazione. Federdistribuzione: "Niente più freni per la crescita"

Sale l’inflazione (+1,4%) nel mese di marzo rispetto allo stesso mese del 2016 ma calano i fattori che ne hanno condizionato l’impennata. Lo registrano i dati provvisori diffusi dall'Istat. A riguardo interviene Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione: "Il tasso di inflazione permane su valori alti rispetto al passato ma l’accelerazione che ha caratterizzato gli scorsi mesi comincia ad attenuarsi in quanto, come previsto, si riduce progressivamente l’impatto dei fattori che ne avevano condizionato l’impennata, cioè la crescita dei beni energetici e quella dei prodotti freschi. L’inflazione di fondo rimane infatti sostanzialmente stabile, passando dal +0,6% del mese scorso al +0,7%, e si attesta ancora su livelli contenuti. A testimonianza di una domanda ancora troppo debole per stimolare significativamente l’offerta e per riportare il Paese verso un’inflazione fisiologica vicino agli obiettivi della BCE”.

Il presidente di Federdistribuzione ipotizza per il futuro, ammesso che non ci siano nuovi shock climatici, “un atterraggio dell’inflazione intorno all’1%. Un valore ancora compatibile con quello che deve essere un obiettivo primario, cioè la ripresa dei consumi, unico fattore in grado di far imprimere al Paese una svolta verso una crescita più robusta”.

L’auspicio dunque è “che non intervengano elementi che possano frenare la fiducia dei consumatori e il fragile percorso di uscita dalla crisi ora in atto”. Per Cobolli Gigli “occorre fare di tutto per evitare in prospettiva l’applicazione delle clausole di salvaguardia e quindi i conseguenti aumenti delle aliquote Iva, che porterebbero nel loro complesso ad un innalzamento dei prezzi di circa il 2% e a una riduzione dei consumi dell’1,8%, rischiando in questo modo di annullare qualsiasi effetto positivo possa essere innescato con altre misure di carattere espansivo, come il taglio del cuneo fiscale”.

 

 

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