Federdistribuzione: “No all’aumento dell’Iva, sì al cuneo fiscale”

Federdistribuzione è contraria anche a un aumento selettivo (per priorità di categorie merceologiche) delle aliquote: i consumi sono già molto bassi e lo dimostra il tasso d'inflazione sopra lo 0 per 40 bp da tre mesi consecutivi

In merito ai dati Istat del mese di settembre (tasso complessivo d’inflazione +0,4% rispetto allo stesso mese del 2018), Claudio Gradara, Presidente di Federdistribuzione, commenta: "Per il terzo mese consecutivo l’inflazione si attesa su +0,4%, il dato più basso da molti mesi a questa parte. La stessa inflazione di fondo non supera +0,6%, oscillando su questi valori da tempo. Se, da un lato, la bassa inflazione tutela il potere d’acquisto delle famiglie, dall’altro è l’espressione di un quadro nel quale la domanda è così debole da essere del tutto incapace di sostenere la crescita del Paese e, di conseguenza, di dare impulso ai prezzi". Gli auspici/proposte di Federdistribuzione partono dal presupposto che dal rilancio dei consumi, che rappresentano il 60% del Pil, dipende gran parte della ripresa economica. L'aumento della spesa degli italiani "è la strada principale per tornare a crescere -prosegue Gradara-. Per questo ci aspettiamo che nella prossima legge di bilancio e nella nota di aggiornamento del Def che la precede siano indicate misure in questo senso, prima tra tutte il taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori". "È importante non introdurre freni alla capacità di spesa delle famiglie, come gli aumenti dell’Iva -conclude Gradara- anche nell’ipotesi di incrementi selettivi che, se applicati, avrebbero comunque un impatto emotivo capace di frenare ulteriormente gli acquisti".

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