Conad, Cortilia, Unes al #FestivalCrescita16: “Ecco il retail che verrà”

Francesco Pugliese, Marco Porcaro e Mario Gasbarrino parlano dell’Arte del Commercio e di un mestiere da riscoprire nel suo quid di scambio relazionale, per un business proiettato a un’innovazione dal valore duraturo.

Libertà di movimento, attenzione alle persone, coraggio e rischio. Questi i tre paradigmi di successo per il retail del futuro, sintetizzati da Cristina Lazzati, direttore di Mark Up, e delineati dai protagonisti del convivio Arte e Commercio, andato in scena nell’ultima giornata milanese del Festival della Crescita.

Al tavolo del confronto tre player con identità diverse, che hanno saputo tuttavia distinguersi per capacità d’innovazione: Francesco Pugliese (Ad di Conad), Mario Gasbarrino (Ad di Unes) e Marco Porcaro (fondatore e Ceo di Cortilia).

  • Gasbarrino_Lazzati
    Mario Gasbarrino (Unes) e Cristina Lazzati (Mark Up)

    Private label a garanzia di qualità

La prossima disruption di Unes? “Sarà sempre incentrata su Il Viaggiator Goloso”
Per Unes l’attenzione resta focalizzata su una private label premium, capace di offrire al cliente valore aggiunto, come ha dimostrato il successo dei relativi temporary shop. “Comprendere il mondo che cambia per il retail è fondamentale. Noi nel 2004-2005 l’abbiamo fatto, rispondendo alle esigenze di un cliente che stava diventando più povero ma non voleva sentirsi tale. Andare al discount significava ammettere di essere poveri, per questo bisognava offrirgli un valore aggiunto anche nel risparmio”, racconta Gasbarrino.

“Oggi come retailer riusciamo a dare più rassicurazioni con la nostra private label dell’industria di marca”, conferma Pugliese.

  • Marco Porcaro (Cortilia) e Francesco Pugliese (Conad)
    Marco Porcaro (Cortilia) e Francesco Pugliese (Conad)

    Format di prossimità a garanzia di relazione

“La novità nella distribuzione oggi non si può più raggiungere con nuove aperture. Milano ha tutte le aziende distributive presenti, aperte nel periodo in cui si pensava che funzionasse solo il modello delle grandi superfici e che oggi sono in crisi. Quello che manca è il negozio di prossimità, il format di vicinato che risponda all’esigenza relazionale delle persone e che l’eCommerce non può soddisfare, anche in termini di prodotto. Ricordiamoci che commercio significa scambio e dunque relazione tra le persone”, sottolinea Pugliese.

  • Alto livello di servizio a garanzia di semplificazione

“Nel retail stanno arrivando dei competitor che noi non conosciamo, stanno nascendo dei clienti che sono diversi (tipo i Millennials), si stanno sviluppando sempre più tecnologie che aprono a nuova possibilità. Da qui dobbiamo partire per semplificare la vita al cliente e questo è il filone che anche noi seguiamo, perché chi riesce a farlo vince sempre”, spiega Gasbarrino.

E proprio questa risposta di servizio qualitativa al cliente è alla base del successo di Cortilia, startup che in zone come Milano continua a crescere rapidamente. “Abbiamo 30mila iscritti e 20mila clienti. I milanesi hanno una richiesta di servizio molto alta alla quale noi cerchiamo di rispondere. Da qui una focalizzazione sull’efficienza anche attraverso investimenti nel reparto tech e ingegneristico”, delinea Porcaro.

Innovazione è rendere attuale ciò che già abbiamo - Francesco Pugliese (Conad) Condividi il Tweet

Il format di Cortilia risponde così ad esigenze attuali di tipo “on demand” con una qualità a chilometro zero nel comparto fresco e soprattutto dell’ortofrutta, dove la gdo con relativi tempi di rotazione e dinamiche commodity fa più fatica a tenere il passo.

  • Un racconto di verità a garanzia di fiducia

“Non parlatemi di storytelling”, ammonisce Pugliese, ribadendo la propria posizione sul fronte comunicativo: “Parliamo di narrazione e raccontiamo alle persone cose vere. Se dobbiamo comunicare il valore di un prodotto scegliamo un luogo coerente, non chiediamo conferma di qualità a una gallina, che notoriamente è l’animale più stupido del mondo”. Il riferimento provocatorio è chiaro e si inserisce in un contesto dove il consumatore accede a tutte le informazioni che gli interessano. Seguire la strada dell’affabulazione, dunque “prima ancora che poco etico è controproducente”.

 

 

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