Fileni, la B Corp chiave per nuove sinergie internazionali

Fileni B Corp
L’azienda marchigiana è la prima al mondo nel settore carni ad avere conquistato la rigorosa certificazione, che rappresenta l’élite green mondiale

Fileni apre le porte alla stampa dei suoi centri di allevamenti biologici, per mostrare cosa significhi in concreto l’impegno sulla sostenibilità. “Il prossimo giugno, ad Ancona, presentiamo il nuovo bilancio di sostenibilità alla Facoltà di Agraria dell’Università: aggiorneremo tutti i numeri e racconteremo il passaggio (avvenuto a gennaio, ndr) da Società Benefit a B Corp certificata” annuncia Roberta Fileni, vicepresidente del Gruppo.

Fileni B Corp
Roberta Fileni
Fare sistema tra le 5.000 società certificate al mondo

Fileni è la prima impresa a livello mondiale nel settore carni a conquistare la rigorosa certificazione che solo circa 160 aziende in Italia sono riuscite a ottenere e circa 5.000 nel mondo. “Essere diventati B Corp non è un traguardo ma un nuovo punto di partenza per continuare a lavorare generando sostenibilità e soprattutto rigenerazione, parola che ci piace usare: tutto quello che facciamo deve avere impatto rigenerativo e riportare valore. Essere diventati B Corp ci fa entrare in un mondo e in un contesto che ci facilitano anche dal punto di vista relazionale: questo ci aiuterà a individuare nuovi progetti, nuove sinergie e nuovi partner con cui collaborare”.

Il plus del controllo della filiera, dal campo a scaffale

L'azienda fa della sostenibilità ambientale e del benessere animale i suoi tratti distintivi. In ogni fase della filiera si controllano tutti i processi, così da avere la certezza della massima qualità per i prodotti finiti. I mangimi biologici sono prodotti dai mangimifici di proprietà e gli allevamenti rispettano standard stringenti di qualità, dagli spazi vitali all’illuminazione. Il centro di allevamento bio di Jesi sembra quello rurale di una volta, uno spazio verde tra alberi. I polli, della razza dal collo nudo, razzolano liberamente sul terreno biologico e scelgono in autonomia quando rientrare nel capannone di 1.600 metri quadri, nel totale rispetto dell’etologia. Si nutrono con mangimi bio prodotti da Fileni (grano, mais, sorgo, soia nazionale) ma anche di insetti che liberamente raccolgono nell’erba. Lo spazio a disposizione di ogni animale è di almeno di 4 metri quadrati nelle aree esterne.

Fileni B Corp
Massimo Fileni
Le azioni sostenibili

Il Gruppo utilizza energia rinnovabile (autoprodotta o acquistata con garanzia di origine) ed è un modello di economia circolare (la lettiera, per esempio, diventa biogas o ammendante agricolo). “Le nostre strategie sono rivolte a fare del nostro meglio sul fronte della sostenibilità. A oggi il nostro perimetro produttivo è già carbon neutral ma, aderendo al Climate Pledge, ci siamo assunti l’impegno di rendere carbon neutral anche la nostra filiera ben dieci anni prima rispetto a quanto definito dagli accordi di Parigi (2040 anziché 2050). Tutta la produzione è organizzata in ottica di economia circolare: grande attenzione viene dedicata al recupero degli scarti che vengono trasformati in maniera continua e integrata.
Sul pack, inoltre, abbiamo fatto un grandissimo lavoro di sperimentazione: per il bio utilizziamo un innovativo vassoio in cartoncino mentre per la linea tradizionale antibiotic free abbiamo sviluppato un packaging in bioplastica che è interamente compostabile e che può essere smaltito nella raccolta dell’umido”.
“Tutta l’energia elettrica che acquistiamo proviene da fonti rinnovabili -prosegue il vicepresidente Massimo Fileni- : grazie ai nostri co-generatori produciamo energia termica ed elettrica, investiamo molto sul fotovoltaico e abbiamo in essere numerose attività di compensazione attraverso certificati verdi. L’impegno a favore dell’ambiente per noi è prioritario. Vogliamo continuare a fare il più possibile su questo fronte, confortati dal riscontro di clienti e consumatori”.

La sfida del bio continua

Il Gruppo Fileni, 500 milioni di euro di fatturato, circa 300 allevamenti (la superficie dei quali per circa il 30% è bio, in proprietà o in soccida), è il primo produttore italiano ed europeo di carni avicole da allevamento biologico e il terzo player nel settore avicunicolo nazionale. Dal 2000 ha acquisito la certificazione per la produzione biologica e da allora ha investito per potenziare la propria filiera, arrivando a proporre nel 2019 una gamma di prodotti biologici completa. “La sfida del bio è iniziata oltre 20 anni fa - afferma Roberta Fileni -. L’abbiamo raccolta con grande entusiasmo e, giorno dopo giorno, siamo sempre più diventati consapevoli che il biologico è l’unica interpretazione possibile del nostro modo di fare zootecnia.

“Stiamo crescendo nella proposta: non solo carni avicole, ma anche bovine, suine e uova. Vogliamo proporre una gamma di prodotti sempre più completa su tutte le proteine animali. La gdo ci sta supportando, perché la spinta del consumatore è forte.
La nostra voglia di innovazione, però, non si ferma solo al mondo del biologico: lo scorso anno abbiamo lanciato i Buoni&Bilanciati, piatti bilanciati, già pronti, che stanno andando benissimo, in cui ci sono tutti i nutrienti necessari: proteine, carboidrati e vegetali”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome