Il food delivery avrà finalmente lavoratori meno sfruttati: i ciclofattorini (rider) saranno inquadrati regolarmente. Just Eat ha già cominciato a realizzare il protocollo d'intesa

La consociata italiana di Just Eat e le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti hanno raggiunto un accordo per il primo contratto collettivo aziendale per inquadrare i ciclo-fattorini (rider) nel Ccnl del settore logistica, trasporto, merci e spedizioni che sarà applicato a tutti i rider dipendenti. Just Eat introdurrà il contratto in Italia nel quadro del nuovo modello di business che prevede l’inquadramento dei ciclo-fattorini come lavoratori subordinati e che porterà nel corso dell’anno all’assunzione di circa 4.000 rider in tutta Italia. 

LINEE GUIDA DELL’ACCORDO

L’accordo aziendale stipulato segue quattro linee guida fondamentali per applicare il Ccnl in modo efficace in Italia e regolamentare il settore delle consegne in ambito ristorazione (food delivery) e la categoria professionale dei ciclo-fattorini (rider). Gli accorgimenti previsti che rendono compatibile il Ccnl del settore logistica, trasporto, merci e spedizioni seguono le linee guida:

  1. estensione ai rider delle tutele tipiche del lavoro subordinato (previdenza, sicurezza sul lavoro, ferie, diritti sindacali), con alcuni accorgimenti per rendere compatibile il nuovo assetto contrattuale con quello economico dell’azienda;
  2. contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato secondo un modello part-time costruito sulle esigenze del lavoratore e possibilità di contratti flessibili entro limiti prestabiliti;
  3. semplicità procedure organizzative grazie alle tecnologie digitali per la gestione di attività essenziali come formazione in materia di sicurezza ed esercizio di diritti sindacali;
  4. previsione di forme e tutele aggiuntive in favore dei rider per garantire standard di protezione migliorativi rispetto a quelli minimi legali come le coperture assicurative aggiuntive e i premi di risultato.

COSA PREVEDE IL CONTRATTO

Just Eat applica ai ciclo-fattorini un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato basato sul Ccnl logistica, trasporto, merci e spedizione, che garantisce i diritti sindacali e il diritto al trattamento economico e normativo previsto dal Ccnl.

Il contratto prevede l’applicazione di festività, lavoro straordinario, ferie, malattia, maternità/paternità secondo quanto regolamentato dal Ccnl. La retribuzione segue le tabelle previste dal Ccnl con un compenso orario che di norma non sarà inferiore a 9 euro sino alla maturazione di un’anzianità lavorativa della durata complessiva di due anni. A un salario orario di partenza di 8,50 euro si aggiunge infatti il premio di risultato di 0,25 euro a consegna e l’accantonamento del Tfr, oltre alle eventuali maggiorazioni per il lavoro supplementare, straordinario, festivo e notturno.

Con diversi regimi orari di part-time (da 10, 20 o 30 ore), i turni vengono pianificati mediante una app dove il ciclo-fattorino dà la sua disponibilità per la settimana successiva e Just Eat, considerando la preferenza, pianifica la settimana lavorativa.

Previste indennità a titolo di rimborso chilometrico per l’utilizzo del proprio mezzo per le consegne, ciclomotore o bicicletta, e l’applicazione piena e integrale delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza e consegna di tutti i Dpi previsti dalla normativa vigente, dotazioni di sicurezza gratuite fornite da Just Eat come casco, indumenti ad alta visibilità e indumenti antipioggia e zaino per il trasporto del cibo, oltre a igienizzanti e mascherine anti-Covid.
In aggiunta alle coperture assicurative fornite dagli istituti di previdenza e assistenza pubblici (Inps e Inail) a tutti i dipendenti sarà fornita un’assicurazione nel caso si verifichi un incidente grave sul lavoro.

AGGIORNAMENTI PIANO DI SVILUPPO

Obiettivo del piano di sviluppo del nuovo modello, annunciato da Just Eat Takeaway.com l'anno scorso, è dare un segnale deciso per l’evoluzione del settore food delivery dallo sfruttamento tipico della gig economy a una regime normale fatto di reale creazione di posti di lavoro. Oggi sono già 139 le città dove il modello è attivo, in Italia è stato avviato già nella città di Monza a metà di marzo con l’inserimento dei primi 40 lavoratori, e sono previste altre 22 città italiane per un totale di oltre 4.000 rider assunti.

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