Foodtech Accelerator: decretate le 7 start up vincenti del programma di Deloitte

Dal consolidamento del business model, validazione e prototipizzazione del prodotto, fino alla raccolta fondi e del go-to-market. In 15 settimane fino al DemoDay previsto per Seed&Chips

Milano è sempre più capitale mondiale dell’agrifood e del retail. Non è un caso che martedì 22 gennaio 2019 nello “Spazio eventi Milano - il luogo ideale”, Deloitte ha coordinato e organizzato, con altri corporate e supporting partner, la presentazione delle 7 start up agrifood scelte per essere protagoniste del percorso di accelerazione più innovativo al mondo nel campo agroalimentare.

Il progetto del Foodtech Accelerator è partito nel maggio 2018, come iniziativa di Deloitte mediante Officine Innovazione, una propria start-up innovativa che fornisce alle imprese clienti servizi di sviluppo innovativo e management, di concerto con i partner corporate Amadori, Cereal Docks e Gruppo FiniperFoodTech Accelerator è un’acceleratore internazionale che permette alle principali aziende Made in Italy e agli innovatori più promettenti a livello mondiale, di interagire e lavorare insieme per innovare il settore Agrifood e Retail, conferendo a Milano il ruolo di hub internazionale d’eccellenza in questi settori.

Oltre alle imprese già citate, tra i sostenitori di questa iniziativa troviamo anche Innogest, Digital Magics, Italian Angels for Growth, Seeds&Chips, Federalimentare Giovani e Campari Group.

Il progetto si sviluppa temporalmente in un programma intensivo di 15 settimane, attraverso un percorso di apprendimento che punta sul consolidamento del business model, la validazione e prototipizzazione del prodotto/servizio, fino alla raccolta fondi e del go-to-market. Il processo di accelerazione prevede un “DemoDay” finale, che avrà luogo durante la quinta edizione di Seeds&Chips - The Global Food Innovation Summit, in programma  dal 6 al 9 maggio 2019 a Milano.

Le 7 aziende selezionate avranno accesso ad un pacchetto “Smart Money” che prevede un contributo di 20.000 euro in cash e 50.000 in servizi, oltre alla possibilità di ulteriori fondi dai partner, dando in cambio il 6% di equity. Tuttavia, il vero potenziale dell’iniziativa risiede nella possibilità di far crescere nel proprio business affiancati strutturalmente da partner industriali che presidiano tutta la catena del valore del settore agrifood. Mentoring e spazi di co-working molto stimolanti, legati all’immersione in un ecosistema pregno di innovazione, coronano la gamma di opportunità e successi per queste 7 start-up, tanto che Stefano Molino (Partner- Innogest Capital) ha definito Milano “la Silicon Valley dell’agrifood”.

Le 7 startup (3 italiane e 4 internazionali) selezionate sono le seguenti:

  • ReOlì (https://xn--reol-tpa.it/): italiana, con sede a Corigliano Calabro, produce creme spalmabili a base di oli di alto pregio, 100% vegetali che, per composizione e proprietà nutrizionali, rappresentano un’alternativa salutare ai prodotti spalmabili vegetali (margarine, mèlange, grassi e miscele di grassi da spalmare) ed animali (burro e strutto) presenti in commercio. Valorizza, su scala industriale, una ricerca universitaria italiana e un brevetto mondiale.
  • Wasteless (https://www.wasteless.co/): israeliana, mira ha ridurre lo spreco alimentare. Fa uso di un algoritmo di intelligenza artificiale  che permette di ottenere una soluzione di dynamic pricing per i supermercati, sulla base della data di scadenza dei prodotti e grazie al monitoraggio in tempo reale della merce venduta.
  • Planetarians (https://www.planetarians.com/):  statunitense, ha messo a punto una farina ricca di proteine ed economica, derivata dai semi di girasole già usati per in altri processi di lavorazione. Utilizza processi di “upcycling” (in opposizione a “downcycling”), vale a dire di riutilizzo creativo di sottoprodotti e prodotti di scarto.
  • Petzamore (http://petsamore.eu/it/): italiana, si occupa della produzione e vendita di cibi pronti human grade per cani, puntando sull’utilizzo di materie prime di qualità e bilanciando ingredienti e proprietà nutritive grazie a un proprio algoritmo.
  • Inspecto (https://inspecto.io/): israeliana, ha implementato uno scanner portatile per l’analisi della contaminazione nella materia prima vegetale da parte di eventuali sostanze nocive. I dati scansionati vengono archiviati sul cloud e protetti da un sistema strutturato su un protocollo blockchain.
  • FeatFood (https://www.featfood.it/): italiana, è un operatore integrato multichannel che produce, vende e distribuisce cibi salutari e bilanciati soprattutto per una dieta a sostegno di una vita sportiva. È attualmente venduta online ed è distribuita su canali dedicati (centri fitness).
  • Rise (https://www.riseproducts.co/): statunitense, il prodotto di punta è una farina organica pensata per le preparazioni dell’industria dolciaria. Nutriente e poco costosa, questa farina viene prodotta riciclando le rimanenze di orzo dei birrifici.

Più informazioni: https://www.foodtechaccelerator.it/it/

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