Gestione category – Snack dolci: Un mondo complesso per il consumatore e il punto di vendita

Articolo pubblicato su MARK UP 124 gennaio 2005 –

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“On-the-go”: si mangia mentre ci si sposta (attributo primario). “Multitasking”: lo snack esercita più attività contemporaneamente (si mangia mentre si lavora, si è al computer, si studia ecc.). “Hand-held”: la forma deve permettere di essere tenuto facilmente in mano mentre si fanno altre cose. Nell’accezione comune ormai snack contiene sia la valenza nutrizionale, apporto calorico e nutrizionale da assumere in alternativa a una dieta strutturata, sia quella edonistica, piacere organolettico puro. È anche sottintesa una certa convenienza dell’apporto nutrizionale.
In origine, in Inghilterra come in Italia, lo snack dolce era unicamente la barretta di cioccolato: piacere totale con un forte apporto calorico e un prezzo conveniente. I marchi erano internazionali ed esterofili. In seguito il mercato si è spostato verso proposte più leggere grazie alla spinta di Ferrero che ne è diventato in poco tempo il leader. Inoltre la merceologia delle merendine e dei biscotti, area essenzialmente della prima colazione, si è posizionato, attraverso modifiche di packaging, nel mondo dello snack, essenzialmente per l’ingresso di Mulino Bianco. Infine si giunge agli snack salutistici, partendo dai cereali prima colazione. A queste aree si aggiungono poi altri prodotti talmente differenti merceologicamente da costituire famiglie a sé stanti: Kinder Sorpresa Ferrero o le creme spalmabili in vaschetta di plastica con grissini. Altri prodotti, a tutti gli effetti snack dolci, assumono significati differenti per la logica della conservabilità: i gelati monodose, dove numerosi prodotti portano la stessa marca del prodotto originario, e le merendine fresche.
Un mondo quindi complesso per il punto di vendita. Merceologie differenti con un’unica funzione d’uso. Non a caso l’errore più diffuso è quello di costruire display e layout in cui gli snack “da forno” sono mischiati con le merendine, con i biscotti e i cereali prima colazione e quelli al cioccolato con la categoria del cioccolato. L’errore diventa ancora più grosso quando il display è costruito secondo una logica di marca.
Gli snack hanno ormai una forte valenza d’acquisto programmato, anche se l’impulso è una componente ancora molto importante. È necessario caratterizzare maggiormente l’area, magari affiancando loro, con creatività, i gelati e gli snack salati.

I fattori critici
• Innovazione di prodotto: necessità di continua introduzione di nuovi prodotti per sostenere i loro brevi cicli di vita.
• Prodotto: l’appeal organolettico, specie nelle aree a valenza più edonistica, è indispensabile per entrare nel mercato.
• Investimenti pubblicitari: indispensabili per mantenere la forza del brand.

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