Ricette di successo che non cambiano, sia che si tratti di tortellini, sia che si tratti di comunicazione. Quando negli anni Ottanta Giovanni Rana portò l’azienda sugli schermi italiani, scegliendo di fare da testimonial e di metterci la faccia a garanzia di qualità del prodotto, i creativi dell’agenzia a cui si era rivolto mostrarono un certo scetticismo.
"Barilla voleva comprarci e, ignorando il consiglio del mio commercialista, decisi di tenere l’azienda e di andare in tv"
Giovanni Rana agli studenti Iulm
L’imprenditore proseguì comunque sulla propria strada e nacquero così i primi spot televisivi, che videro poi la partecipazione di stelle del cinema come Marilyn Monroe. Grazie anche alla complicità del grande Gavino Sanna, quelle réclame decretarono irreversibilmente l’efficacia della formula “umanizzazione in prima linea”, dando nuovo impulso allo sviluppo della realtà veronese.
Oggi che il Pastificio Rana non ha più necessità di consegnare i tortellini casa per casa, come da esordio negli anni Sessanta, il format pubblicitario continua a rimanere lo stesso e viene esportato anche negli Stati Uniti. Dallo sbarco sul mercato oltreoceano tre anni fa, il gruppo ha aperto due siti produttivi sul territorio e registrato una crescita di fatturato costante: 146 milioni di dollari nel 2015, con aumento del 36% sul 2014.
L’obiettivo a cui si guarda con questi nuovi investimenti advertising è quello dell’awareness, basata ancora una volta sulla valorizzazione del made in Italy in Usa e sulla sua percezione più familiare e casereccia. L’interpretazione di Giovanni Rana, anche nel parlato con accento italiano, ripropone la stessa intimità domestica di trentanni fa. Un volto che, guardando all'orizzonte futuro, non sarà facile sostituire senza impatto sulla brand identity.
