Gli italiani e la casa: identikit di un rapporto solido ma insoddisfacente

I risultati dell’edizione 2019 dell’Osservatorio sugli Italiani e la Casa, che delineano anche un'evoluzione del concetto di comfort

Il legame tra gli italiani e la casa si conferma con radici ben salde: per il 90% dei primi, infatti, la casa è in cima alla lista delle priorità. Quasi la metà degli italiani, tuttavia, si dice non pienamente o solo parzialmente soddisfatto della propria casa, riconosciuta come un “contenitore” nel quale vivere che li rappresenta soltanto in parte.

A delinearlo sono i risultati di CasaDoxa, l’Osservatorio Nazionale sugli italiani e la casa presentato da Doxa e che ha intervistato 7000 famiglie dislocate su tutto il territorio nazionale.

LE RAGIONI DELL'INSODDIFAZIONE
Chi soffre di più il vivere in case “distanti” dai propri ideali abitativi sono proprio i millennial (52% degli intervistati) e le famiglie con reddito netto mensile inferiore ai 2.000 euro (53%). Ancor di più chi vive in appartamenti (53%), rispetto a chi abita in villette o case indipendenti (43%).

Le ragioni dell'insoddisfazione sono da ricondurre ad alcuni elementi specifici. Uno su tutti: le caratteristiche strutturali degli edifici (aspetto esteriore, dimensione dell’appartamento, distribuzione degli spazi interni e qualità dei materiali e delle finiture interne). Con numeri che parlano chiaro: le percentuali di insoddisfatti sono pari al 50% tra le famiglie che abitano case costruite prima del 1990, e calano significativamente al 18% tra quelle che vivono in edifici nuovi, costruiti dopo il 2015.

E ancora, tra le ragioni dell’insoddisfazione, c’è anche il nuovo modo di intendere la qualità della vita e del proprio abitare, caratterizzato dalla volontà di vedere riflessi i propri principi circa la sostenibilità anche nelle proprie scelte abitative. Dall’Osservatorio emerge, infatti, come gli italiani vorrebbero vivere in case più efficienti a livello energetico, con conseguente beneficio sia a livello ambientale sia economico, con minori spese di gestione ordinarie e straordinarie. Una casa che sia efficiente, ma anche smart: dall’Osservatorio emerge anche il desiderio di abitare in case intelligenti, ovvero che siano predisposte alla tecnologia per programmare con semplicità alcune attività.

Questo senso di soddisfazione parziale genera un forte desiderio di cambiamento: circa il 25% degli insoddisfatti vorrebbe cambiare casa entro due anni. Il 52% di chi vorrebbe traslocare dichiara che resterebbe con piacere nello stesso quartiere o comunque in zone limitrofe.

L’EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI COMFORT  
Con il nuovo modo di vivere la casa, evolve anche il concetto di spazi confortevoli che, secondo gli intervistati, devono avere sei prerogative: luminosità degli ambienti, comfort termico/acustico, sicurezza, efficienza energetica, tecnologia semplificante, adattabilità.

La cucina, grande protagonista: dove calore ed energia sono elementi essenziali. È lo spazio dove accogliere la famiglia, e al tempo stesso uno spazio funzionale da attrezzare con elettrodomestici efficienti e di ultima generazione. La zona living è invece lo spazio polifunzionale per eccellenza che riunisce famiglia e ospiti, dove comodità e trasformabilità sono gli aspetti più rilevanti.

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