Il web sta modificando i fondamenti del commercio allo stesso modo in cui l’innovazione del self service ha modificato il retail in Europa a partire dagli anni 60. Il format del supermercato e quello del grande magazzino con vendita non più assistita al banco -ma in modalità self service- ha aperto la strada allo sviluppo delle marche -self standing sullo scaffale e “prevendute” dalla pubblicità- e l'avvento delle catene retail -grazie alle economie di replicabilità del format self service-. Oggi con l'avvento dei canali digitali il commercio è soggetto a una nuova rivoluzione, che potrebbe rendere il punto di vendita un qualche cosa di diverso rispetto a ciò che siamo abituati a vedere. Mi trovo in Uk e ho visitato uno store Argos (elettronica, ufficio, casa), che ha avviato un’alleanza con eBay. Forse questo non sarà lo standard che vedremo nel futuro, ma certamente propone qualche cosa di molto diverso dal passato: ampia area in entrata con presenza di tanti pc dedicati alla consultazione virtualedell’assortimento e solo qualche gondola con i best seller, tanti cataloghi cartacei accanto ad ogni pc, un paio di banchi per il ritiro della merce e poi l’area del check out assistito o self service. Argos, dotata di una capillare catena in Uk, ha deciso di giocare da protagonista la partita della multicanalità in joint con eBay, che a sua volta ha sviluppato punti di contatto fisici con la sua clientela. Un esempio dello shopping 2.0. Se le aziende del retail off-line intendono realmente giocare questa nuova partita da protagonisti devono integrare nei loro store fisici le potenzialità del digitale, evitando di ignorarle o di considerarle come eccezioni da confinare ai margini delle loro organizzazioni.
Gli opinionisti di Mark Up – Sandro Castaldo
Un bell’esempio di retail commerciale 2.0 - di Sandro Castaldo Università Bocconi (da Mark Up n. 253)