Global Retailers, nella vecchia Europa e in Usa si concentrano i leader

In primo piano – Le maggiori novità dalla classifica della crescita media pluriennale di Deloitte. (Da MARK UP 197)

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1. L'australiana Wesfarmers prima per crescita media annua
2. Coop (47° posto), Conad (67°), Esselunga (115°) e Luxottica (175°) le prime insegne del nostro paese

Le vendite aggregate dei primi 250 retailer mondiali (3.760 miliardi di dollari), secondo l'edizione 2011 del “Global Powers of Retailing” realizzato da Deloitte Touche Tohmatsu Limited (Dttl) in collaborazione con la rivista Stores, equivalgono a più del doppio del prodotto interno lordo italiano (1.572 miliardi di dollari, nel 2008). Le vendite medie per gruppo (15 miliardi di dollari) corrispondono al giro d'affari di Coop, primo gruppo distributivo italiano che nella classifica Dttl figura al 47° posto.  D'altronde, le vendite al dettaglio della sola Wal-Mart, il primo retailer mondiale, superano di gran lunga il Pil della Lombardia, e si possono quantitativamente paragonare alle entrate tributarie complessive dello Stato italiano in un anno.
Se nella classifica generale Europa e Usa si dividono equamente il mercato, il quadro cambia molto se si prende in considerazione la dinamica dei gruppi cresciuti di più nel tempo. Nella classifica dei primi 10 gruppi per crescita media annua nel periodo 2004-2009 spicca al primo posto Wesfarmers, gruppo australiano, con le attività più diverse, dai convenience store agli ipermercati, dai grandi magazzini, alle superfici specializzate (Target, Kmart), con interesse nell'energia, nelle assicurazioni, e nel settore chimico. 

Apple e Amazon tra i fast runner
Nei primi 50 di questa graduatoria ristretta figurano solo 10 gruppi europei: la russa Magnit (2° posto), la tedesca Dirk Rossmann (21°), la portoghese Jeronimo Martins (27°), la lituana Maxima Grupè (28°), l'inglese Co-operative Group (29°), le norvegesi Norgen Gruppen (32°) e Reitangruppen (39°), la spagnola Inditex (36°), la francese Adeo (41°), la svedese H&M (46°).
Nei primi 10 per crescita media annua troviamo tre insegne statunitensi: Apple, Gamestop e Amazon. Le prime due fatturano meno della nostra Esselunga, ma sono cresciute rispettivamente del 41% e del 37%. Amazon ha già un volume d'affari più consistente (18,6 miliardi di dollari) che corrisponde al giro d'affari medio nel Fmcg (18,4 miliardi di dollari).
Le catene del Fmcg rappresentano più di due terzi del totale (250 imprese) e sono anche quelle meno internazionalizzate: il 50% di esse opera in un solo paese. I distributori del settore moda hanno un giro d'affari che corrisponde a meno della metà di quello registrato dalle catene Fmcg, ma sono anche quelli più presenti all'estero.

Allegati

197-Global-retailing
di Roberto Pacifico / marzo 2011

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