Granarolo punta sull’export e si prepara a sbarcare negli Usa

Con sedici acquisizioni in Italia e all’estero negli ultimi tre anni Granarolo è divenuto il terzo gruppo alimentare nella grande distribuzione dopo Barilla e Ferrero. E il presidente Calzolari conferma che non finisce qui. È di pochi giorni fa la notizia che Granarolo ha presentato l’offerta migliore aggiudicandosi Pandea, la storica industria parmense di prodotti da forno che occupa circa 80 lavoratori. E sono in programma altre acquisizioni in Italia.

Per quanto riguarda l’estero, invece, Granarolo è presente in 56 Paesi ma non ancora negli Stati Uniti. Proprio negli USA il gruppo sta valutando un’operazione importante mirando su gruppo alimentare diversificato che potrebbe spaziare dai formaggi, prosciutti, pasta, fino all’aceto con un fatturato attorno ai 100 milioni di dollari». L’acquisizione sarebbe autofinanziata, così come è avvenuto con le acquisizioni precedenti, contando su una posizione finanziaria netta di 100 milioni che potrebbe arrivare a duecento milioni».

Ma non sono solo le acquisizioni i punti cardine del nuovo piano industriale 2016-2019. Sulla base delle acquisizioni già avvenute e di quelle in programma nel breve periodo, l’obiettivo è di aumentare il peso del fatturato all’estero dall’attuale 22% al 40% a fine 2019. L’altro obiettivo è proseguire il percorso di diversificazione e innovazione dei prodotti puntando a crescere prevalentemente nel segmento bio per arrivare a una quota del 10% di latte biologico della produzione totale di latte. C’è poi la volontà di crescere con pasta, prosciutto e aceto balsamico. L’obiettivo è di raggiungere ricavi totali per 1,6 miliardi alla fine del 2019. Relativamente al bilancio di quest’anno, invece, il fatturato dovrebbe raggiungere 1,2 miliardi e il margine operativo lordo dovrebbe superare quello del 2015, in linea con il trend degli ultimi anni. Al momento non c’è la prospettiva di una quotazione in borsa, che non si rende nemmeno necessaria in funzione della capacità di autofinanziarsi, ma non è da escludersi nel medio-lungo periodo.

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