Gruppo Amadori ha pubblicato il suo 2° report di sostenibilità. Al centro il concetto di filiera intesa come comunità di dipendenti, allevatori, fornitori e partner

Gruppo Amadori, settima azienda agroalimentare italiana, è in comunicazione per presentare il suo rapporto di sostenibilità, strumento di rendicontazione degli asset strategici e degli obiettivi futuri del piano industriale. Diversi gli ambiti e le funzioni aziendali coinvolte nel progetto, che consolida la relazione con gli stakeholder dell’azienda e rinsalda le basi del piano di sviluppo sostenibile di Amadori, che prevede investimenti da oltre 400 milioni di euro nei prossimi quattro anni.

Per Amadori, essere sostenibili significa contribuire alla creazione di un sistema alimentare equo e rispettoso dell’ambiente, delle persone e degli animali, che trova il suo fondamento in una filiera italiana integrata in tutte le sue fasi, controllata e certificata, dalle sementi alla Gdo, passando per gli allevamenti e i siti di trasformazione alimentare. Un impegno che contraddistingue da sempre il modello imprenditoriale dell’azienda e che le permette di allinearsi alla strategia Farm-to-Fork, al centro del Green Deal europeo.

Francesco Berti, amministratore delegato di Gruppo Amadori

La sostenibilità ambientale, sociale ed economica non è un esercizio di stile, ma un investimento reale e costante, i cui risultati sono il frutto di una riflessione strutturale profonda, nonché di un confronto con gli stakeholder che ne prevede il pieno coinvolgimento -commenta Francesco Berti, amministratore delegato Amadori SpA-. In virtù di questa relazione abbiamo programmato numerose iniziative di relazione e comunicazione, tra cui survey, incontri e campagne sui media, con l’obiettivo di avviare un percorso di transizione condiviso e partecipato da tutta la comunità del gruppo”.

Diverse le azioni messe in campo negli ultimi giorni per dare visibilità e accompagnare la diffusione del report e dell’impegno sostenibile di Amadori. Una pianificazione media sulle pagine dei principali quotidiani, un sito dedicato, una campagna sui social, più una serie di incontri con gli stakeholder. Anche i dipendenti dell’azienda, più di 9.000, sono stati coinvolti attraverso la comunicazione interna.

Per le attività di comunicazione, realizzazione grafica editoriale del report, nonché di relazione, Amadori ha scelto l’agenzia Homina, per la sua esperienza trentennale nel settore agroalimentare. L'agenzia VMLY&R ha curato la campagna media.

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