Gruppo Nestlé in prima linea nell’European Plastics Pact

Nestlé packaging
La multinazionale alimentare svizzera firma il documento e investe oltre 1,5 mld € per raggiungere obiettivi di economia circolare

Gruppo Nestlé firma l’European Plastics Pact. L'impegno è finalizzato al traguardo di realizzare esclusivamente imballaggi riciclabili o riutilizzabili nel prossimo quinquennio. In più la multinazionale svizzera punta ad abbattere del 35% l'utilizzo di plastica vergine. Il documento è stato lanciato da Francia e Paesi Bassi per accelerare la transizione verso un'economia circolare della plastica. I due Paesi intendono porre fine alla dipendenza dalla produzione di plastica da combustibile fossile non rinnovabile. I primi obiettivi comuni sono dati per il 2025.

“Fra gli obiettivi abbiamo quello di creare un'economia circolare migliorando i programmi di raccolta, smistamento e riciclo in tutta Europa -afferma Marco Settembri, Ceo di Gruppo Nestlé per l'Europa, il Medio Oriente e il Nord Africa-. In futuro vogliamo assicurarci che anche altri imballaggi, come i nostri involucri e i nostri sacchetti, possano essere riciclati in nuove confezioni per alimenti”. Ottenere plastica di qualità per uso alimentare non è comunque facile, soprattutto nelle quantità richieste da Nestlé. Per questo motivo i processi di riciclo dovranno trasformarsi ed evolvere. “La priorità assoluta di Gruppo Nestlé è la sicurezza dei suoi prodotti, il che significa che non può contenere sostanze nocive per l'uomo. Qualsiasi plastica utilizzata per i nostri imballaggi deve garantire l'uso alimentare”.

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Il gruppo svizzero è impegnato in prima fila a migliorare i programmi di raccolta, smistamento e riciclo in tutta Europa

La sfida per l'industria alimentare in generale è che attualmente è più economico produrre imballaggi in plastica vergine piuttosto che utilizzare plastica riciclata per alimenti. Il gruppo elvetico ha annunciato che è pronto a investire fino a 2 miliardi di Franchi svizzeri (oltre 1,5 mld €) per il passaggio dalla plastica vergine a quella riciclata ad uso alimentare. La qualità e la sicurezza degli alimenti rappresentano fattori di primaria importanza e gli imballaggi svolgono un ruolo primario nel garantire questi obiettivi.

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La multinazionale pronta ad abbattere il 35% di utilizzo di plastica vergine

La maggior parte della plastica è difficilmente riciclabile per imballaggi alimentari. Proprio per creare un mercato,  Gruppo Nestlé si impegna ad acquistare fino a 2 milioni di tonnellate di materiale riciclato per uso alimentare. L'impresa cercherà efficienze operative per mantenere neutrali i profitti generati da questa iniziativa. L'innovazione del packaging, compresi nuovi materiali, sistemi di ricarica e soluzioni di riciclo, rappresentano una tappa nel cammino verso un futuro senza rifiuti. Oltre alla significativa attività di ricerca interna condotta attraverso il Nestlé Institute of Packaging Sciences, l’azienda lancerà un fondo di venture capital da 250 milioni di franchi svizzeri per investire sulle start-up che si focalizzano in questi settori.

L'obiettivo è quello di dare un chiaro segnale alle aziende che si occupano di riciclo dei rifiuti per spingerle a concentrarsi su materiali riciclati per uso alimentare, contribuendo così alla creazione di un nuovo mercato.

La multinazionale sta reinventando le modalità di distribuzione dei suoi prodotti. Attualmente sta sperimentando un sistema privo di imballaggi per l'erogazione di alimenti per animali Purina PetCare e caffè solubile Nescafé. È stata avviata una partnership con Loop, servizio di consegna a domicilio che fornisce imballaggi riutilizzabili. I primi prodotti saranno disponibili in Francia. Attualmente il gruppo conta di 413 stabilimenti alimentari e circa 323.000 collaboratori distribuiti in oltre 190 Paesi. Di questi, dieci sono in Italia.

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