La nuova edizione (2018) dell'Osservatorio Non Food di GS1 Italy, lo studio realizzato in collaborazione con TradeLab, conferma un aumento dei consumi non alimentari, anche se a ritmi più lenti rispetto al passato: il 2017 si è chiuso con vendite non food pari a 103,7 miliardi di euro, +0,5% rispetto al 2016

La nuova edizione (2018) dell'Osservatorio Non Food di GS1 Italy, lo studio realizzato in collaborazione con TradeLab che dal 2003 monitora il settore dei beni non alimentari, sia a livello di consumi sia di rete distributiva, conferma -dai dati consuntivi del 2017- un aumento dei consumi non alimentari, anche se a ritmi più lenti rispetto al passato: il 2017 si è chiuso con vendite non food pari a 103,7 miliardi di euro, +0,5% rispetto al 2016.

Fra i 13 settori monitorati dall’Osservatorio Non Food, la miglior prestazione a valore viene dalla categoria dell’edutainment che conferma il ciclo positivo degli ultimi anni.

Come si evince dalla tavola 2 (qui di seguito nell'articolo) il dato dell'Osservatorio Non Food Gs1 Italy non corrisponde a quello Istat che molto superiore (+1,8%) a quello dell'Osservatorio Non Food di Gs1 Italy (+0,5%) che esclude i servizi non food e alcuni comparti minori compresi dall’Istat: si spiega così la chiusura a +0,5% rispetto al 2016.

 

I consumi non alimentari delle famiglie, così come rilevati da Istat (esclusi mezzi di trasporto, carburante, tabacchi e grocery), sfiorano il 15% dei consumi delle famiglie e sono l’aggregato che ha registrato la dinamica di crescita più lenta rispetto al 2016 (+1,8%).

I 13 settori monitorati dall’Osservatorio Non Food di GS1 Italy realizzano complessivamente vendite per quasi 103,7 miliardi di euro di vendite nel 2017, +0,5% rispetto al +1,6% del 2016.

"Per il 16° anno l’Osservatorio Non Food di GS1 Italy conferma il suo ruolo di punto di riferimento per misurare le tendenze e cogliere l’evoluzione e le mosse dello scacchiere dei consumi extra-alimentari -commenta Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy-. L’edizione 2018 ha registrato per il terzo anno consecutivo un dato positivo, che, nonostante sia il più basso dell’ultimo triennio, rispecchia il miglioramento del clima di fiducia dei consumatori e il ritorno al processo di sostituzione di alcuni prodotti con tecnologie e design innovativi. Esclusi pochi settori con segno negativo, come casalinghi, tessili e cancelleria, alcuni sono cresciuti in modo significativo, edutainment in primis, altri hanno evidenziato una certa stabilità, mentre altri, come abbigliamento e calzature, sono riusciti a frenare i trend negativi degli anni scorsi".

L’Osservatorio Non Food di GS1 Italy ha allargato, anche in quest’edizione, il monitoraggio dei canali di vendita, rendendo visibili separatamente gli acquisti online di abbigliamento e calzature, articoli per lo sport, edutainment ed elettronica di consumo.

Mercati non food: bilancio dei 13 comparti

Le tendenze sono quasi tutte positive rispetto al 2016; in caso contrario, si è assistito a miglioramenti del terreno negativo, come nel mondo dell’abbigliamento e delle calzature (-1,8% contro il -2,3% del 2016). In controtendenza casalinghi (-0,4%) e cancelleria (-0,4%) che, dopo la ripresa del 2016, sono tornati in terreno negativo.

La migliore performance commerciale del 2017 viene appunto dall’edutainment (+5,0%), che conferma il trend positivo registrato negli ultimi anni. Bilancio annuo decisamente positivo anche per gli articoli sportivi (+3,7%) e i prodotti di profumeria (+3,1%), che migliorano il tasso di crescita rispetto al 2016.

Universo Food e Non Food: la fotografia del 2017

A fine 2017 il numero complessivo di punti di vendita della distribuzione moderna specializzata non alimentare ammonta a quasi 30.000 unità (29.900). Rispetto al 2016 il calo è dell'1,7%, a conferma della crisi che ha investito una parte della rete della distribuzione moderna. Nel medio e lungo periodo la rete specializzata è diminuita del 6,2% considerando il saldo tra nuove aperture e chiusure a parità di insegne.

Per quanto riguarda la distribuzione moderna alimentare il 2017 ha chiuso con una lieve ripresa, con una differenza tra aperture e chiusure di 80 unità. Il numero complessivo di unità è di 20.416 divise tra ipermercati (437), supermercati e superstore <<(9.001), superette (6.053) e discount (4.885). Il discount è l'unico formato/canale che porta in crescita la numerica dell'interno comparto.

Fra i canali che crescono, l'Osservatorio Non Food segnala i grandi magazzini il cui saldo (aperture/chiusure) è più che positivo (+4,5%) con 1.457 unità totali (64 in più rispetto al 2016). La crescita di questa tipologia nel quinquennio è stata del 10,3%.

Altre quote interessanti e in ascesa si evidenziano nel mondo dell'elettronica di consumo, dove le Gsns (Grandi superfici non specializzate) vengono rappresentate dai mercatoni (specializzati nel mobile e nell'arredamento) e in parte dai cash and carry. Questi canali veicolano il 20,5% dei piccoli elettrodomestici.

 

 

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