Engel & Völkers Commercial Milano e Lombardia presenta la prima edizione della ricerca "Milan&Lombardy 2020", analisi immobiliare, economica e sociale di 25 celebri strade dello shopping milanese ma anche di Monza, Bergamo e Brescia

Il primo Market Report Retail di Engel & Völkers Commercial Milano e Lombardia è una ricerca di mercato (bella, anche sotto il profilo dell'impaginazione) basata sull'analisi immobiliare, economica e sociale di 25 strade celebri e di consolidato riferimento per gli acquisti nel capoluogo lombardo, e di altrettante vie commerciali dislocate fra Monza, Bergamo e Brescia.

Il Keyplan di via Italia a Monza: la pedonale via Italia è la corso Vittorio Emanuele monzese: è la quasi naturale prosecuzione di via Borgazzi e finisce all'Arengario, uno dei landmark storici della città

Lo studio è stato prodotto e realizzato internamente da E&VC Commercial Milano sulla base di valutazioni, dati economici, passaggi e presenze, rilevati poco prima del confinamento nazionale e della concomitante chiusura di quasi tutte le attività retail. In questo rapporto le fin-troppo-arcinote Monte Napoleone e Manzoni, destinazioni, fino a febbraio 2020, calamitanti quasi solo per il ricco turismo cinogiapporusso, si alternano ad alcuni fra i ben più attrattivi luoghi per gli acquisti di fascia media come Corso Buenos Aires (sulla quale incombe come falce taglia clienti la pedonalizzazione) e via Torino, senza tralasciare alcune vie emergenti come Borsieri e altre prettamente residenziali come Corso Magenta e Corso XXII Marzo, o molto connotate da un'attrazione turistica e business, Piazza Gae Aulenti e Isola in primis.

Analisi in base a 15 categorie di prodotto

Di ogni via il Rapporto analizza in maniera lenticolare il livello di attrazione in termini economici (canone e rendimento) e di tipologia di attività presenti, sulla base di 15 categorie merceologiche (cibo&ristoranti, design, abbigliamento, calzature, accessori e gioielleria, tempo libero/cultura, pelletteria/valigeria, salute&bellezza, servizi, intrattenimento, iper/supermercati, drugstore/grocery, prodotti per la casa, grandi magazzini, autoveicoli).

Per la rilevazione dei flussi di passaggio Engel & Völkers Commercial Milano si è affidata a MyTraffic, società francese specializzata nei big data.

Ogni via è inoltre stata caratterizzata per il grado di internazionalizzazione, elaborato grazie al rapporto fra l’origine geografica del brand e l’espansione o la presenza sul suolo internazionale.

Gianluca Sinisi, Licence Partner di Engel & Völkers Commercial Milano

"Se nel vissuto e nella vita quotidiana il lockdown è stato un termine ante e post quem -commenta Gianluca Sinisi, Partner Engel & Völkers Commercial Milano e Lombardia- questo è vero più che mai per quel che riguarda il mondo del retail real estate. In questo senso il nostro Market Report Retail Milano & Lombardia è destinato a diventare un punto di riferimento, quasi un documento storico di una realtà che non tornerà mai più. E lo dico senza fatalismo: non desideriamo un ritorno allo status quo di ieri; quella che ci attende e da cui dobbiamo ripartire è una nuova normalità, che realizzi pienamente tendenze e processi che prima del lockdown era solo solo in potenza. Una ripartenza in grande stile, senza nostalgie o rimpianti".

Il Covid19 dà il ben servito al key money

La situazione in Lombardia vede esasperate alcune tendenze, come per esempio il key money, difficile, se non impossibile, da chiedere anche in alcune prime location lombarde.
La crisi economica figlia dell’emergenza sanitaria ha contribuito ad allargare la preesistente forbice fra richieste dei proprietari e possibilità degli utilizzatori, sulla falsa riga di quanto già visto nel 2011-2012: una differenza che si attesta fra 20% e 25%.

Per l’autunno 2021 Engel & Völkers Commercial Milano prevede una seconda edizione del Retail Market Report arricchita di contenuti e nuove vie. In particolare, grazie all’analisi anno su anno si potrà apprezzare l’andamento del mercato con i valori economici, gli andamenti relativi agli sfitti (vacancy) e la rilevanza delle categorie merceologiche meno inficiate dalla crisi.

 

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