I 250 top retailer al mondo: sul podio italiano Conad, Coop, Esselunga

Presentata la 24° edizione dello studio Global Powers of Retailing di Deloitte, che analizza i risultati dell’esercizio annuale al 30 giugno 2020

Appuntamento con la 24° edizione dello studio Global Powers of Retailing di Deloitte, in cui sono analizzati i risultati dell’esercizio annuale al 30 giugno 2020 resi pubblici dai più grandi retailer del mondo. Secondo il report 2021, i 250 retailer più grandi al mondo hanno generato un fatturato pari a 4.850 miliardi di dollari nel corso dell’anno fiscale 2019 (periodo tra luglio 2019 e giugno 2020), segnando una crescita del 4,4%, in leggero aumento di 0.3 punti percentuali rispetto all’anno precedente.

I primi dieci retailer al mondo contribuiscono per il 32.7% al fatturato complessivo generato da tutti i player in classifica, con gli Stati Uniti che si confermano sul podio. Walmart è infatti stabile al primo posto, seguito da Amazon, che prosegue la propria scalata in iniziata nel 2015, scalzando Costco e portandolo in terza posizione.

L’Europa, dal canto suo, si conferma l’area geografica meglio rappresentata, con 87 aziende totali (sette in più rispetto al Nord America) e tre di esse che rientrano anche nella top 10 (Schwarz, Aldi Einkauf, Tesco Plc). Le imprese del retail europeo contribuiscono al 33,4% delle revenue complessive della top 250 e i Paesi più rappresentati sono Germania (18 aziende), Regno Unito (14) e Francia (12).

I risultati del retail in Italia


Andamento positivo per i retailer italiani: i quattro player della gdo del nostro Paese presenti nella top 250 chiudono l’anno con revenue in crescita rispetto al precedente anno fiscale. Conad si conferma il primo colosso italiano, collocandosi al 70esimo posto nel ranking globale. Seguono Coop in 73° posizione, Esselunga 117esima ed Eurospin, che perde cinque posizioni collocandosi al 163° posto. Per la prima volta entra in classifica anche Essilorluxottica, azienda del fashion & luxury italiano che si posiziona 157esima.

Come sottolinea Enrico Cosio, partner Deloitte responsabile del settore retail, wholesale & distibution:

I retailer che sono riusciti a crescere nel 2020 sono quelli che hanno deciso di cogliere le opportunità presentate dalla pandemia puntando su online shopping, delivery at home o pick up instore, riuscendo così a proseguire le proprie attività anche in caso di negozi chiusi. Le vendite online infatti sono cresciute in tutto il mondo, in particolar modo per i retailer completamente digitali come Amazon o JD.Com. I retailer fisici che hanno visto crescere le proprie revenue sono stati in particolare quelli operanti in ambito grocery, home improvement e decoration, i fornitori di servizi e prodotti per le cure a domicilio e le attività di svago, diventando specchio di consumatori che in un breve lasso di tempo hanno cambiato le proprie priorità. Nel corso del 2021 le attività economiche si riprenderanno e la domanda dei consumatori tornerà ad aumentare, ma molte delle abitudini acquisite l’anno passato non cambieranno, anzi vedranno un processo di consolidamento, lasciando numerosi store che non hanno modificato le proprie operation ad affrontare una significativa perdita di business.

Qui il report completo.

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