I consumatori alla sfida del 2022 secondo l’Osservatorio GS1 Italy

sfida del 2022 secondo GS1 Italy

Dopo un 2021 molto positivo per i consumi non alimentari, +12% il dato dell'Osservatorio Non Food 2022 di GS1 Italy, il 2022 rappresenta una sfida che i consumatori stanno affrontando con prudenza. Ecco i risultati del sondaggio sul sentiment dei consumatori condotto da Metrica Ricerche (gruppo TradeLab) per l'Osservatorio di GS1 Italy.

La sfida del 2022 secondo GS1 Italy

Inflazione, incertezza, aumento dei costi dei beni di prima necessità, spingono nuovamente le famiglie alla prudenza negli acquisti che non sono considerati di primaria importanza, Tra questi rientrano i prodotti non alimentari ed ecco i dati che evidenzia l'Osservatorio Non Food di GS1 Italy.

Tra il 50 e il 70% degli intervistati da Metrica Ricerche dichiara che nei prossimi mesi acquisterà meno prodotti non alimentari, o ne rinvierà l'acquisto oltre il 2022. La percentuale cambia a seconda dei comparti merceologici, sono 13 quelli analizzati dall'Osservatorio.

Nella forchetta tra 50 e 70% si muovono le diverse categorie merceologiche.

Risentono meno dell'incertezza libri e ottica. La percentuale di chi dichiara che non cambierà il budget è intorno al 50%. Se si tratta di occhiali da vista, sono spese necessarie, mentre la spesa per i libri è tutto sommato ridotta.

Risentono dell'incertezza tutte le altre categorie, per le quali i consumatori prevedono di rimandare o ridurre il budget nella seconda parte del 2022. Il rinvio degli acquisti tocca l’arredamento, gli elettrodomestici e la telefonia, probabilmente perché non sono sentiti come urgenti e si tratta di spese importanti.
La riduzione della spesa riguarda invece profumeria, abbigliamento e calzature, piccoli elettrodomestici.

Il post Covid dei clienti retail

Il 30% dei consumatori dichiara di aver adottato nuovi comportamenti d'acquisto dopo il Covid, e si riferisce in particolare al commercio online, all'abitudine di spostarsi in media tra 3-4 canali a seconda delle esigenze specifiche e delle opportunità che offre il mercato, alla minor propensione a visitare negozi nei centri commerciali e nei centri storici, a vantaggio di aree periferiche e outlet. Per indicazioni su come si sono mossi i consumi non food tra i vari canali nel 2021 leggete qui.

Il 10-12% dichiara di aver iniziato a fare acquisti su Internet o di averne aumentato la frequenza. Sotto il 5% coloro che dichiarano di non aver cambiato punto di vendita di riferimento e di non averne aggiunti altri.

A motivare i consumatori ci sono diversi drive: il prezzo è il principale per gli ipermercati (si parla sempre di acquisti non food) e per l'eCommerce, mentre per l'ottica, il brico, telefonia e informatica, il drive e un addetto che sa ben consigliare, per libri e giocattoli l'ambiente gradevole. Se il retailer è specializzato, il drive è la ricchezza e profondità dell'assortimento. Nell'online gioca un ruolo importante anche la comodità della consegna a domicilio.

 

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