I consumatori si dichiarano green, le imprese non ci credono. Perchè?

Sostenibilità – Maggiore la sensibilità dimostrata dai retailer. Aspetti etico sociali e ambientali in crescita anche se visti da diverse angolature. (Da MARK UP 180)

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1.
Poca chiarezza in materia di definizioni

2.
Un aspetto importante nelle scelte di acquisto

Le donne esercitano sui consumi un potere decisionale sempre più determinante tanto da assumere il ruolo di responsabili d'acquisto all'interno del nucleo familiare. In Italia, infatti, circa il 60% dell'universo femminile è investito dalla funzione di responsabile del budget domestico manifestando una forte propensione verso la marca e una tangibile fiducia nel punto di vendita, senza tralasciare la crescente attenzione al rapporto qualità-prezzo. E proprio le donne sono al centro della scena in tema di ecosostenibilità ritenendo gli aspetti ambientali ed etico sociali alla stregua di linee guida nelle scelte di acquisto di prodotti agroalimentari. Occorre, però, fare molta attenzione alla definizione di ecosostenibile: per i consumatori rappresenta una decodifica complessa che nella maggior parte dei casi si riconduce solo a significati corrispondenti all'area dell'ecologia e del rispetto dell'ambiente. Questo aspetto evidenzia l'importanza della comunicazione, il più delle volte scontata e superficiale, che probabilmente non riesce ancora a far luce su una tematica che riempirà a breve la nostra vita quotidiana.

Chi ci crede e chi no

Nonostante il 70% degli italiani dichiari di attribuire importanza agli aspetti etico sociali negli acquisti agroalimentari, le imprese ritengono che i consumatori siano più focalizzati su qualità e sicurezza denunciando un interesse in misura minore rispetto a quanto affermato dagli stessi consumatori per gli aspetti sostenibili. Questo sentiment, registrato da un'indagine della fondazione Det Norske Veritas, non trova impulso nelle proiezioni future dove le stesse imprese reputano il grado di considerazione dei temi ambientali ed etico sociali in crescita tanto da avere in programma iniziative concrete per ridurre l'impatto ambientale lungo tutta la filiera produttiva. Alla propensione del fare non segue però l'attitudine del dire: circa la metà delle imprese usa le tematiche ambientali come leve di marketing risultando così ancora poco incline a educare il consumatore.

Fattore attrattivo

Di natura diversa è, invece, la grande distribuzione dove i retailer, che vantano un rapporto diretto con i consumatori, giudicano più alta la sensibilità degli italiani rispetto a quanto percepito dalle imprese. Una fiducia contraccambiata in quanto gli stessi consumatori ripongono nella Gda molte aspettative (98% dei consumatori secondo una ricerca Arthur D. Little) ritenendo che possa giocare un ruolo concreto nella sostenibilità ambientale. A questo si accompagna, inoltre, il fatto che per gran parte dei consumatori l'impegno alla sostenibilità è vissuto come un forte elemento di attrattività nella scelta del proprio retailer. Ma non solo. Parametri di apprezzamento corrispettivi a tematiche ambientali ed etico sociali vengono adottati anche nella valutazione dei prodotti, con maggiore incidenza nei soggetti più maturi e nelle donne. Un dato che deve far riflettere: i giovani nelle loro scelte verificano, infatti, solo la data di scadenza tralasciando qualsiasi riferimento etico sociale.

Negli acquisti

70% gli italiani che considerano
gli aspetti etico sociali
34% la considerazione attribuita ai
consumatori dalle imprese per gli aspetti etico sociali

Più

  • Minore superficialità
    del consumatore rispetto al passato

Meno

  • Imprese assenti ai blocchi di partenza in fatto
    di educazione green

più sewmaggiore sensibilità la dimostrano i retailer,

Allegati

180_markup_consumi_green.pdf

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