I freschi della Gda di Milano – Carne alternativa in grande libertà

Articolo pubblicato su MARK UP 97 ottobre 2002 – Sottovalutazione: non si nota molto interesse a monitorare i prezzi della concorrenza

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Ogni insegna ritiene che il cliente di questi prodotti acquisti per motivi diversi dal prezzo

In generale si nota una sostanziale omogeneità di comportamento fra le varie insegne sui prezzi delle carni alternative: non mancano le differenze, ma sono abbastanza distribuite tra i vari operatori. È ciò che rileva l’indagine sui prezzi delle carni alternative al bovino, cioè quelle di pollo, tacchino, conigli e suino, i prodotti con presenza più diffusa e assortimenti ben consolidati. Le carni prese in considerazione sono 16 distribuite tra i 4 tipi di animale. Solo Iper e Sma propongono, per alcuni prodotti anche l’offerta al taglio; le altre insegne li offrono solo a self-service. In genere per il suino è presente una sola opzione di scelta, mentre per il pollame sono proposte alternative di marche nazionali e prodotti confezionati dal distributore per quasi tutte le varianti. Nella ricerca è stato preso in considerazione il prezzo più basso presente, anche se talvolta si riferisce a confezioni di tipo “famiglia”. Le referenze campione sono presenti quasi in tutti i punti di vendita e poche sono le offerte speciali (che non vengono prese in considerazione ai fini dei raffronti).

Debole interesse. In questa categoria, come in altre, si notano differenze talvolta consistenti per tutti i prodotti ma è difficile trovare spiegazioni, dal momento che il livello qualitativo e il grado di freschezza appaiono in genere abbastanza allineati. Anche le confezioni famiglia non offrono economie tali da consentire significative escursioni dei prezzi. In generale un ampio gruppo di insegne presenta un sostanziale equilibrio, ciascuna con qualche prodotto al prezzo più basso e quasi nessuno più alto. Pam si distingue per l’assenza di prezzi minimi e per la presenza di numerosi prezzi al top. Si ha l’impressione che per queste categorie di prodotti non ci sia, da parte di pressoché tutte le insegne, molto interesse al monitoraggio dei prezzi della concorrenza e che, perciò, ognuna di esse ritenga che il cliente di questi prodotti sia spinto all’acquisto da motivi diversi dal prezzo.

Altre osservazioni. Le recenti traversie della carne bovina hanno favorito l’andamento delle carni alternative, senza però modificare sostanzialmente gli assortimenti. Solo la presenza di qualche taglio di pollo biologico amplia l’offerta di prodotti elaborati, di marca e non. Gran parte degli articoli sono preparati e confezionati nei laboratori del punto di vendita e poche sono le insegne che assicurano prodotti di filiera controllata; le marche hanno una certa rilevanza solo nella polleria. Spesso la polleria è presentata su banchi a più ripiani, mentre il suino si trova in linea con le vasche delle carni bovine. Non mancano casi dove tutte le carni alternative sono presentate assieme.

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