I profitti di industria e retail dipenderanno presto dalla Ai generativa

I casi di utilizzo della intelligenza artificiale generativa in Coca Cola, Spotify, Instacart e Salesforce messi al centro di un webinar di Bain&Company che ha stretto un accordo con OpenAi

Non c’è mai stato niente di tanto disruptive quanto la generative Ai, l'intelligenza artificiale generativa. La sua disponibilità a tutti i livelli sta riprogettando qualsiasi cosa, processo o prodotto che sia. Anche l’interesse del normatore europeo conferma le dimensioni del fenomeno. Come accade per ogni nuova tecnologia, vengono ad essere abbattuti i limiti delle tecnologie precedenti: nel caso dell’intelligenza artificiale di tipo generativo, in particolare, beni o processi finora complessi e costosi diverranno commodity o spariranno negli automatismi del software. La stessa dimensione dell’azienda, tradizionalmente una necessità per avere i fondi necessari all’innovazione, non è più determinante come prima.

Intendiamoci: alcune di queste funzionalità erano già disponibili sul mercato, ma in versioni estremamente circoscritte e a prezzi estremamente elevati. Ma il cambiamento generale oggi in atto è così ampio che gli stessi consulenti fanno fatica a spiegare cosa è possibile fare, soprattutto pensando che si parla ad aziende già esistenti e con forti inerzie. Bain&Company ci ha provato in qualità di partner di OpenAi, la rivoluzionaria iniziativa che ha portato al grande pubblico e gratuitamente la disponibilità di chat Gpt3 e versioni leggermente successive, e per ora a pagamento la versione 4, presentata da poco.

In un evento online di circa un’ora, con un chiaro quadro della situazione -soprattutto se rapportato al punto di partenza, con molte domande e risposte su problemi di tipo generale, come affidabilità degli stack tecnologici ed eventuali rischi di lock-in su una specifica tecnologia. Parlando di innovazione disruptive, comunque, una cosa dev'essere chiara: un cambiamento così grande e spiazzante comprende sempre rischi non completamente circoscrivibili, ma che in qualche modo è necessario affrontare perché la concorrenza lo farà -anzi, lo sta già facendo- e cambierà il mercato a favore di chi questa tecnologia la usa.

I casi di Coca Cola, Spotify, Instacart e Salesforce

Non è un caso se il retail e l'industria del largo consumo siano straordinariamente attratti da questi cambiamenti. Nello specifico settore, Bain ha proposto quattro case study di alto livello. La marketing transformation di Coca Cola è senz’altro l’esempio mediaticamente più noto, ma altri casi interessanti sono AI DJ di Spotify e Einstein GPT di Salesforce. Instacart, in particolare, sta per lanciare un chatbot per il conversational commerce, destinato a rispondere sull’app a domande relative al cibo, comprese idee per ricette e ingredienti, nonché opzioni per pasti salutari.

Nel filone di Instacart, alcune applicazioni sono vicine a quelle che il consumatore usa quotidianamente, ma avranno un personal meal planner che impara a conoscere l’utente per consigliare le migliori ricette e anche gli acquisti di alimentari più vicini ad uno stile di vita reale. Analogamente stanno arrivando i fashion planner, per la moda e più in generale per l’abbigliamento. Ma anche le professioni hanno grande aiuto, per esempio nella pianificazione delle campagne pubblicitarie (compresi tutti i tipi di contenuto) o un aiutante nelle campagne di social media che identifica i messaggi potenzialmente più interessanti e suggerisce ad un operatore una serie di risposte adatte.

Tecnicamente parlando ci sono due modi di operare, la chat e l’Api. La chat non è strutturata e richiede personale umano per generare risposte. Le Api rendono il processo automatico ed inseribile in un più complesso software di gestione dei processi. Le Api permettono anche di non inserire i dati nel training della Ai generale. Trattandosi di un settore sostanzialmente nuovo, ancora non è chiaro se si corre il rischio di restare bloccati su un'unica piattaforma, analogamente a quanto è successo finora per esempio per i fornitori di cloud.

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