I trend d’acquisto in gdo a inizio 2018 (e perché gli italiani hanno speso meno)

Il segno più davanti al fatturato torna solo dopo le prime sette settimane dell'anno. Ecco l'andamento dei panieri e le ragioni della negatività secondo Nielsen

Tendenza negativa per il fatturato della gdo a inizio 2018, che rispetto a gennaio 2017 ha perso 350 milioni in vendite (ipermercati, supermercati, libero servizio e discount). In percentuale si tratta di un calo del 4,9% (-6,2% a parità di rete distributiva).

Come sottolinea Nielsen, "abbiamo dovuto attendere sette settimane, per la precisione San Valentino, per vedere di nuovo un segno positivo nei fatturati a parità della grande distribuzione organizzata: +0,8% a totale italia. Una crescita che non riesce ancora a limitare il calo delle precedenti sei settimane, ma che fa ben sperare".

Il perché di questo dato in controtendenza rispetto ai buoni andamenti dello scorso anno è almeno in parte riconducibile all'andamento deflativo dei prezzi dell'ortofrutta (dovuto alll'impennata del gennaio 2017) che ha avuto un impatto sui fatturati complessivi stimato intorno all'1%.

Tra le altre motivazioni individuate da Nielsen vi è poi l’effetto calendario: storicamente, il mese di gennaio risente del boom delle vendite festive. Quest’anno, oltretutto, dicembre è stato straordinariamente positivo (+2,9% vs. 2016). Anche la giornata del 1° gennaio di chiusura (che invece non rientrava nella prima settimana del 2017) ha contribuito, così come un effetto di riduzione dello stock natalizio: solo considerando i prodotti da forno, la pasta, il riso e gli alimenti conservati si spiegano 45 milioni di calo.

La seconda ragione è la ridotta propensione all’acquisto in negozio, non solo per risparmiare, ma anche per la sostituzione con i servizi di food delivery e la piccola ristorazione. Questa ipotesi trova conferma sia nell’analisi dei panieri dei supermercati (il cibo pronto e “veloce” continua a crescere, a differenza dei prodotti basici e dei preparati che richiedono la cucinazione) sia nei picchi delle ricerche su internet relative all’home delivery. Qui sotto i dati sui panieri.

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