Icam mette al centro il cioccolato tecno-biologico

Icam 4.0
Lo stabilimento 4.0 di Orsenigo (Co) nell'ultimo quadriennio ha trascinato la strategia di crescita con un balzo di 30 mln €

Una chiusura 2019 a 162 mln €: per Icam produttore lombardo di cioccolato e semilavorati del cacao significa una crescita di 30 mln € nell'ultimo quadriennio, a testimonianza di una strategia di mercato oculata e precisa. Fra le leve della crescita va annoverato l'avviamento del polo produttivo di Orsenigo (Co), stabilimento improntato alla massima evoluzione tecnologica in grado oggi di offrire specifica flessibilità, ma anche precisione, standard e sicurezza. Ne sono derivate linee gluten e lactose free, biologiche, equosolidali e segmentazioni alto di gamma (Gran Cru, Monorigine e specifici blend), per oltre 400 differenti tipologie di cioccolato.

La produzione negli ultimi dodici mesi ha visto un sostanziale consolidamento dei diversi canali di business nel mix di fatturato: con una crescita del 2% nei prodotti destinati all’industria, una conferma delle attività di copacking (39%) e di brand (15%). Vanini, marchio di proprietà dell’azienda, continua la sua affermazione con un aumento della quota di mercato e un incremento dei tassi di notorietà sul consumatore.

Angelo Agostoni, presidente di Icam

Icam ha scelto nel lungo periodo di scommettere sulla produzione organic, che negli anni le ha permesso di diventare riferimento mondiale nella produzione di cacao bio e che rappresenta, al termine dell'esercizio 2019, il 66% dell’intera produzione. L'impresa è tra le poche aziende al mondo che può vantare un controllo completo di filiera e un rapporto di collaborazione con le cooperative di coltivatori nei paesi d’origine. Un rapporto di continua condivisione di know how per il fine comune di incrementare la produttività del terreno, valorizzandolo attraverso la qualità del raccolto. Il tutto garantendo sempre un progressivo miglioramento delle condizioni socio-economiche delle persone coinvolte. L'approccio etico e virtuoso riguarda l'acquisto di oltre 23.000 tonnellate di fave di cacao da 21 Paesi di Centro-America, America Latina e Africa, nella maggior parte dei quali è attiva una collaborazione di lunga durata con le cooperative coinvolte.

La quota di export negli ultimi 3 anni si è consolidata con il 58% sul giro d’affari globale originato da vendita e distribuzione di prodotti di cioccolato in 69 paesi del mondo

Attraverso i risultati economici vediamo, anno dopo anno, la nostra visione aziendale prendere forma. L’impegno nella ricerca di materie prime eccellenti, grazie a una filiera completamente integrata e nella creazione di uno stabilimento in grado di rispondere alle più svariate ed innovative esigenze del mercato, ci viene ripagato oggi attraverso la certezza di essere uno tra i più importanti player del settore” ha dichiarato Angelo Agostoni, presidente di Icam.

Nel 2019 è stato redatto il primo bilancio di sostenibilità attraverso cui sono stati dati degli obiettivi sfidanti “Che ci porteranno nei prossimi anni a incrementare ulteriormente la quota di cacao da approvvigionamento diretto, a ridurre di oltre il 90% i consumi idrici annui e a limitare il volume di imballi, utilizzando, dove possibile, confezioni 100% riciclabili, sviluppando contemporaneamente soluzioni di packaging biodegradabili/compostabili”.

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