Secondo una ricerca di Getfluence, marketplace specializzato nell'organizzazione e distribuzione di campagne di branded content, tra le accelerazioni di trend già in atto favorite dalla pandemia c'è stato anche il maggior ricorso da parte delle aziende a questo strumento. I risultati dell'indagine, condotta nel mese di marzo in Italia tra professionisti del digital e marketer, evidenziano che circa il 70% di loro utilizzerebbe i branded content per obiettivi di awareness e consideration, ad esempio rispetto al lancio di un nuovo prodotto.
L’80% sostiene inoltre che un articolo di branded content su una testata online abbia maggiore credibilità e autorevolezza rispetto alle altre tipologie di advertising sponsorizzate. Si tratta, del resto, di una più ampia tendenza a interagire con il proprio target nel momento in cui questo è predisposto a farlo su base volontaria e in linea con i propri interessi. Un orientamento in linea con la consapevolezza che la soglia d'attenzione degli utenti è sempre più bassa e la loro diffidenza verso l'autocelebrazione sempre più alta.
Da qui l'importanza di valorizzare nuove tipologie di contenuti e formati, anche per quanto riguarda canali creativi e ancora poco sfruttati come TikTok o quello dei branded podcast. Il tutto in un contesto dove i consumatori chiedono con forza a industria e gdo di farsi promotrici sociali di un cambiamento sostenibile concreto e coinvolgente tutta la filiera, che non sia csr compensatoria o di facciata.
“Oggi i brand vogliono attirare l’attenzione dei consumatori, connessi 24 ore su 24, 7 giorni su 7 dai loro smartphone, inviando loro contenuti di valore al momento giusto, sul device giusto, attraverso le giuste modalità", sottolinea Marc De Zordo, Ceo di Getfluence: "Puntando ai branded content, i brand intendono costruire una relazione fondata sulla condivisione di valori e punti di vista, senza mai disturbarli come spesso fa la pubblicità tradizionale”.
Guardando ai settori specifici e considerati più rilevanti per fare branded content, dalla ricerca è emerso che i principali ad oggi sono:
• Fashion (discretamente + molto rilevante 66,66%);
• Food & beverage (discretamente + molto rilevante 64,7%);
• Elettronica di consumo (discretamente + molto rilevante 62,7%).
Nel dettaglio:
Non rilevante | Non molto rilevante | Rilevante | Discretamente rilevante | Molto rilevante | |
Fashion | 1,96% | 9,80% | 23,53% | 29,41% | 37,25% |
Automotive | 3,29% | 13,73% | 35,29% | 25,49% | 21,57% |
Design | 5,88% | 11,76% | 39,22% | 15,69% | 27,45% |
Food&Beverage | 1,96% | 5,88% | 29,41% | 37,25% | 27,45% |
Elettronica di consumo | 0,00% | 13,73% | 23,53% | 27,45% | 35,29% |